Indagato Ciancimino, calunniò attuale segretario generale Quirinale

L’ex superteste della trattativa Stato-mafia accusato da “signor Franco”

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Calunnia nei confronti dell’attuale segretario generale del Quirinale: e’ la nuova accusa mossa a Massimo Ciancimino, l’ex superteste della trattativa Stato-mafia, gia’ accusato di calunnia contro l’ex capo della polizia Gianni De Gennaro e in carcere per detenzione di esplosivo. La “persona offesa”, che lo ha querelato e lo ha fatto finire sotto indagine a Palermo, e’ stavolta Ugo Zampetti, indicato da lui come il “signor Franco”, misterioso agente dei Servizi segreti al quale il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo attribuisce un ruolo in praticamente ogni mistero di Stato. Il riconoscimento, al quale i pm di Palermo e di Caltanissetta non avevano dato alcun peso, era avvenuto in maniera estemporanea, dopo che Ciancimino jr aveva visto Zampetti in tv, nel 2012, con Renato Schifani e con l’allora premier Mario Monti: Zampetti all’epoca non era ancora al Quirinale e Ciancimino aveva scattato una foto allo schermo televisivo, consegnandola poi ai magistrati. Il suo verbale del 28 maggio 2012 era stato depositato con omissis, nel 2015, dai pm di Palermo, al processo sulla trattativa, mentre i loro colleghi nisseni, che indagavano su Ciancimino per la calunnia a De Gennaro, l’avevano messo a disposizione delle parti senza omissis. La notizia era divenuta cosi’ di dominio pubblico e Zampetti l’aveva appresa, sporgendo subito querela.