Indagine sulle aziende ospedaliere in Italia: Piemonte maglia nera, bene Sicilia

Indagine sulle aziende ospedaliere in Italia: Piemonte maglia nera, bene Sicilia
22 ottobre 2015

Le aziende ospedaliere di tutta Italia sotto la lente di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, che ha pubblicato sul suo sito i dati, suddivisi per regione, relativi al conto economico consuntivo 2014 di Aziende ospedaliere (AO), Aziende ospedaliere universitarie (AOU) e Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblici. E non mancano le sorprese: su 108 aziende sanitarie passate al setaccio in tutta Italia, infatti, quelle in rosso o profondo rosso sono concentrate in sette regioni (Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna): 31 in tutto. Ma fra gli ultimi della classe, questa volta, le regioni del meridione, spesso nel mirino per i conti della sanità, sono praticamente del tutto assenti. E comunque, a parte qualche caso, con bilanci in rosso ben lontani dai dieci milioni di euro di disavanzo che secondo la legge di stabilità conduce dritto ai piani di rientro.

Le cifre dicono infatti di 10 aziende sanitarie censite da Agenas in Campania, 9 delle quali risultate in attivo e una sola in deficit. In Puglia, 4 aziende censite, tutte in attivo; in attivo anche le 2 aziende della Basilicata. Nove le aziende analizzate in Sicilia, tutte in attivo. Risultato ottimo per l’Emilia Romagna con 6 in attivo su 6 analizzate; per il Friuli Venezia Giulia, con 5 aziende su 5 prese in esame in attivo, per le Marche con 3 in attivo su 3 esaminate e per l’Umbria: 2 in attivo su 2. La Lombardia, che vede in pareggio tutte le 35 aziende sanitarie analizzate. “Malino” il Veneto con 2 aziende in deficit sulle 3 censite, la Calabria, con 5 censite 3 delle quali in rosso. Tutte in deficit le aziende analizzate in Liguria (2), Toscana (4) e Sardegna (3). Maglia nera al Lazio dove le 9 aziende sanitarie censite, tutte nella Capitale, sono tutte in rosso e con forti disavanzi.

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