India a Renzi: accettate nostra giustizia
“La giustizia indiana è libera, indipendente e corretta”: parola del quattordicesimo primo ministro indiano, Narendra Modi, che, insediatosi lo scorso 26 maggio, con questa frase ha voluto indicare la sua linea per la vicenda dei marò. Il premier Matteo Renzi ha avuto nel pomeriggio di ieri un colloquio telefonico con il suo omologo indiano Modi. I due leader sono in accordo sull’importanza di un rilancio dei rapporti bilaterali, sia per quanto riguarda gli scambi, sia per la cooperazione internazionale e nel quadro Ue. Renzi e Modi hanno poi, finalmente, affrontato il caso dei due Fucilieri di Marina, Latorre e Girone, in attesa, da 905 giorni, che la giustizia indiana decida cosa fare di loro. Il presidente del Consiglio italiano ha espresso la speranza di una rapida soluzione positiva, il premier indiano ha concordato con Renzi sulla necessità di “mantenere un dialogo ravvicinato a tutti i livelli”. Meno conciliante la posizione sul percorso giudiziario. Modi ha consigliato a Renzi di “permettere al processo giudiziario di fare il suo corso”. Così ha riferito la stampa indiana.
Modi ha risposto così alla telefonata ricevuta da Renzi sul caso dei due fucilieri di marina e ha ricordato a Renzi che “il sistema giudiziario indiano è libero, indipendente e corretto e siamo convinti che valuterà nel corso del giudizio tutti gli aspetti del caso”. Il premier indiano ha inoltre chiarito al presidente del Consiglio italiano che “una soluzione rapida e corretta è interesse di entrambe le parti”. Latorre e Girone sono agli arresti, in India, da 905 giorni. In questo lungo periodo nei loro confronti non è stata formulata alcuna accusa. I nostri marò sarebbero coinvolti in un mai chiarito scontro a fuoco avvenuto in acque internazionali il 15 febbraio 2012. C’è anche chi ipotizza che i due premier possano aver parlato della possibile acquisizione del gruppo siderurgico Lucchini da parte del magnate indiano Sajjan Jindal, il quale sarebbe pronto a rilanciare l’azienda, acquisendone il marchio.
Renzi nel pomeriggio di ieri ha avuto un lungo colloquio telefonico inoltre con il presidente americano Barack Obama. Al centro della conversazione le crisi in Libia e Ucraina, Renzi ha espresso il proprio appoggio per gli sforzi americani in Iraq. I due leader si sono anche confrontati sull’agenda della crescita in Europa. Renzi, poi, ha contattato il premier turco Recep Tayyip Erdogan, all’indomani della sua vittoria elettorale. Temi del colloquio: i rapporti bilaterali tra Italia e Turchia e le crisi in Libia e in Medio Oriente, con particolare riferimento all’Iraq.
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