Alla frontiera tra India e Pakistan nel Kashmir, tra venerdi’ sera e l’alba, ci sono state altre vittime, tra cui anche un adolescente di 14 anni. “L’esercito indiano ha pesantemente bombardato a partire da venerdi’ sera: un adolescente e’ rimasto ucciso e quattro feriti nel settore di Nakyal”, ha riferito Raja Moazzam, un alto funzionario del Kashmir pakistano. Le forze di sicurezza indiane sono impegnate da diverse ore in uno scontro armato con un gruppo nel distretto di Langate Handwara: almeno 5 agenti delle forze di sicurezza indiane sono rimasti uccisi, quattro nell’assedio a una casa dove si ritenevano fossero nascosti “terroristi” nel villaggio di Babagund.
Intanto, il Pakistan ha parzialmente riaperto il suo spazio aereo. Lo ha annunciato l’aviazione civile pachistana (Aac) dopo averlo chiuso mercoledì per le tensioni con l’India. Lo spazio aereo pachistano è “parzialmente riaperto”, ha dichiarato all’Afp una portavoce dell’Aac, aggiungendo che sarà completamente riaperto lunedì. Poche ore prima, un altro portavoce dell’Aac aveva precisato che gli aerei in partenza o a destinazione di quattro grandi città del Paese, Islamabad, Peshawar, Karachi e Quetta, sarebbero stati autorizzati a decollare dalle 18 (le 14 italiane), mentre gli altri aeroporti dovranno riaprire “gradualmente”.
L’Aac aveva annunciato mercoledì la chiusura “fino a nuovo ordine” del suo spazio aereo dopo una nuova crisi carica di tensioni scoppiata fra India e Pakistan. Islamabad aveva affermato di aver abbattuto due velivoli indiani mentre Nuova Delhi aveva dichiarato di aver distrutto un caccia pachistano. A fronte dei timori di un nuovo conflitto fra le due potenze nucleari, Islamabad ha deciso, per smorzare le tensioni, di liberare un pilota indiano, il tenente colonnello Abhinandon Varthaman, il cui velivolo era precipitato nel Kashmir pachistano mercoledì.
IL RACCONTO DEL COLONNELLO
Il pilota indiano rilasciato dal Pakistan dopo 58 ore di prigionia, tenente colonnello Abhinandon Varthaman, al posto di frontiera indo-pachistano di Wagah e’ stato sottoposto ad alcune formalita’, fra cui una visita medica, un controllo dei documenti e la consegna alle autorita’ indiane. Quindi ha potuto varcare la frontiera, con circa 3 ore di ritardo sul previsto e dopo che alcuni media indiani avevano erroneamente dato il passaggio per avvenuto. Sul lato indiano della frontiera una folla esultante lo ha festeggiato.
Subito prima del suo rilascio, il militare ha rilasciato una breve dichiarazione in Pakistan, dicendo: “Stavo cercando di trovare il mio bersaglio quando l’aeronautica pachistana mi ha abbattuto”. ha detto di essere atterrato col suo paracadute e con una pistola in mano: “Avevo un solo modo di salvarmi, gettare la pistola e correre” e di essere poi stato salvato da ufficiali pachistani, ai quali si e’ arreso. Varthaman ha detto di essere stato che “le forze armate pachistane sono molto professionali. Ho passato del tempo con loro, sono favorevolmente colpito”. L’ufficiale ha detto di essere del sud dell’India.