Ingroia, indagato su Sicilia e-Servizi? La verità verrà a galla

“Per un ex magistrato la fiducia nella giustizia è un pilastro inamovibile, per questo sono tranquillo e certo che la verità verrà a galla. Aggiungo inoltre che di una presunta iscrizione nel registro degli indagati a seguito di un provvedimento di un gip che avrebbe respinto una richiesta di archiviazione della procura ho letto solo sui giornali perché a me nessuna ha comunicato nulla. Il che è abbastanza singolare. E farò a mia volta una denuncia per tutto questo”. Lo ha detto l’amministratore unico di Sicilia E-Servizi, la società di informatizzazione della Regione Sicilia, Antonio Ingroia, dopo le notizie sull’indagine per abuso d’ufficio nei suoi confronti e del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, in relazione all’assunzione di 75 lavoratori.

“Le presunte assunzioni irregolari nascono – aggiunge – in una situazione di emergenza per l’informatica siciliana e per tutti i servizi essenziali ad essa collegati, compresi servizi d’urgenza per la sanità. In ogni caso, sono state assunzioni, che venivano dopo un parere favorevole dell’avvocatura dello stato e una delibera della giunta regionale che mi chiedevano di applicare quel parere favorevole”. ”Ritengo – aggiunge – che in questo caso un’eventuale incriminazione per abuso d’ufficio sarebbe un ‘orrore’ giuridico per due motivi: il requisito per compiere un abuso d’ufficio è essere un pubblico ufficiale e io, all’epoca di quelle assunzioni, non lo ero in quanto commissario di una spa partecipata dalla Regione. E poi per l’astratta configurabilità dell’abuso d’ufficio occorre la prova dell’intenzione di favorire qualcuno e io, obbiettivamente, con quelle assunzioni credo di aver favorito solo i cittadini siciliani cui sarebbero stati tolti dalla sera alla mattina servizi essenziali come il Cup o il 118”.

Pubblicato da
redazione