Inizia la battaglia sulle riforme costituzionali. Si dimette il relatore di Forza Italia
Alla Camera lascia Sisto: “Rinuncio per coerenza”. Ma il Pd non cede: “Andiamo avanti perché ne ha bisogno l’Italia”
Dopo la chiamata alle armi di Silvio Berlusconi Forza Italia inizia ufficialmente la sua battaglia contro il governo. Il primo scontro è alla Camera dove è in discussione il testo di riforma della Costituzione con la cancellazione del Senato. Il presidente della Commissione Affari costituzionali, Francesco Paolo Sisto di Forza Italia, si è dimesso dal ruolo di relatore del ddl Riforme. “Con dolore profondo del giurista nato fra i codici, ma con la coerenza dell’appartenenza rinuncio al ruolo di relatore” ha spiegato. Un gesto profondamente legato alla necessità degli azzurri di passare dal Patto del Nazareno all'”opposizione dura”. Il capogruppo di FI a Montecitorio, Renato Brunetta, è chiarissimo: “In nome del principio di precauzione dinnanzi a così autorevoli allarmi chiediamo alla maggioranza di fermarsi. Noi faremo di tutto per rallentare il percorso verso il disastro. Sarebbe pura irresponsabilità percorrere una strada che si sta palesando come direttrice autoritaria”. E sugli accordi, oramai saltati, fra Pd e Forza Italia aggiunge: “Il patto del Nazareno aveva per fondamento un accordo che veniva prima del consenso sui contenuti specifici, la sintonia su un percorso condiviso e leale. La scelta unilaterale rivendicata con protervia da Renzi e Pd sul presidente della Repubblica è stato un colpo mortale premeditato che ha portato alla rottura di questo percorso di condivisione”.
LEGA-M5S Nel frattempo i gruppi di Lega e M5S hanno chiesto che il testo del ddl possa tornare in Commissione ma l’Aula ha respinto la richiesta.
PD Nonostante le operazioni “di disturbo” il Pd non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. “Proseguirò io da solo come relatore” commenta il deputato Pd, Emanuele Fiano. Mentre il capogruppo democratico Roberto Speranza si rivolge a Forza Italia: “Ritengo fondamentale affermare tutta la volontà del Pd di andare avanti sul percorso delle riforme costituzionali. Le riforme si fanno perché ne ha bisogno l’Italia. Non ne abbiamo mai fatte perché ne ha bisogno qualche leader politico. Ne ha bisogno il Paese e noi andremo avanti su questo terreno”.
E ancora, “il fatto che la maggioranza delle riforme sia più stretta non è un fatto positivo, ma non ci sono poteri di veto”.