Inni e cori, così i partiti se le cantano e se la suonano
POLITICA SHOW Arriva la canzone del M5S: “Basta marionette, fan più danni delle sigarette”. Ecco le canzoni degli altri movimenti: da “Forza Italia” a “Udc, pace e libertà” di Alberto Di Majo
di Alberto Di Majo
L’inno più famoso è quello di Forza Italia, scritto da Silvio Berlusconi, con la musica di Renato Serio. È risuonato in tutte le manifestazioni del partito, dal 1993 fino alla nascita del Pdl, nel 2009. “Forza alziamoci/ il futuro è aperto/ entriamoci/ e le tue mani unite alle mie/ energie per sentirci più grandi/…E Forza Italia per essere liberi/ e Forza Italia per fare per crescere”. Il movimento giovanile non è stato da meno e ha cantato “Azzurra libertà”: “Dammi la mano, dai/ e canta insieme a me/ il cielo è dentro noi azzurro più che mai/ e questa forza grande è così grande ormai dentro me, dentro te/ più grande che mai/ è come un fuoco acceso, dentro il cuore/ Azzurra libertà è il sogno che c’è in noi”. Come dimenticare, poi, nell’era dei partiti personali, “Meno male che Silvio c’è”: “Siamo la gente che ama e che crede/ che vuol trasformare il sogno in realtà/ Presidente siamo con te/ Meno male che Silvio c’è”.
Il Partito democratico ha preferito invece puntare su grandi successi. Dalla “Canzone popolare” di Fossati, lanciata al tempo della premiership di Romano Prodi, a “Mi fido di te” di Jovanotti, canzone scelta dall’allora segretario e candidato a Palazzo Chigi Walter Veltroni. Anche l’Udc ha un inno. Si chiama “Pace e libertà” ed è cantato da Luca Sardella (proprio lui): “Se restiamo uniti noi avanzeremo di più/ stringiamo le nostre mani giù dal cielo/ una gran pioggia di serenità. Un futuro migliore/ e batte forte il cuore/ e nasce un grande amore”. Non è ufficiale, invece, la canzone dell’Italia dei Valori, il partito fondato (e poi abbandonato) da Di Pietro: “Viva l’Italia dei Valori/ non vi sentirete soli se la notte arriverà”.
Accuse di plagio sono state scagliate, invece, contro l’inno dell’Udeur, che sarebbe uguale a “Bambina impertinente” di Carmen Consoli. La canzone del partito di Mastella ha strofe più semplici: “Al centro del Paese/ nei cuori della gente/ per ridare serenità. Sì verrà/ sì verrà/ presto verrà/ Udeur verrà”. Più solenni le noti de La Destra: “Siamo figli dell’Italia e serviamo il tricolore”. Bisogna fare un passo indietro per ritrovare la canzone di Alleanza Nazionale: “Libertà di credere nel domani, nella nostra Italia che può crescere/ nella nostra buona volontà”. Inneggia alla secessione e al popolo padano la canzone della (vecchia) Lega Nord che, almeno nelle grandi iniziative, ha sposato il “Va’, pensiero” di Verdi. Ora in “classifica” arriva l’ultima canzone del MoVimento 5 Stelle, scritta da Simone Pennino e Andrea Tosatto per celebrare l’evento che si svolgerà a Imola tra un mese.
“Lo facciamo solo noi/ di salire sopra il tetto/ di pretendere rispetto/ da chi proprio non ce n’ha”. Il blog di Grillo non va per le lunghe. Un post, a firma del consigliere bolognese Bugani, prescrive: “Dobbiamo impararla a memoria prima del 17 e 18 ottobre perché a Imola dovremo cantarla tutti insieme”. Ovviamente il testo segna la differenza tra i pentastellati e gli altri partiti (vecchia tattica di comunicazione usata un po’ da tutti): “Noi diamo i soldi per fare le strade/ Loro fan fuori la salute pubblica/ noi lavoriamo anche quando è Natale/ a loro sembra che è sempre domenica/ accidenti a ’ste tre marionette/ fan più danni delle sigarette/ per fortuna che qui prima o poi/ governiamo noi”. A occhio e croce nessuno dei testi potrebbe sbarcare a Sanremo. Anche perché, si sa, non sempre i politici vogliono “cantare”.