L’intelligenza artificiale arriva anche nei parlamenti italiano e danese

Per Lombardo si è trattato di “una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia”

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L’intelligenza artificiale arriva in Parlamento. E lo fa attraverso l’intervento del senatore di Azione Marco Lombardo, 42 anni, docente universitario calabrese, che in Aula al Senato ha preso la parola per la discussione generale sulla ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori transfrontalieri. Verso la fine del suo discorso Lombardo ha rivelato ai colleghi che stava avvenendo “un evento storico di questa attività parlamentare. L’intervento che avete appena ascoltato non è mio. A dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale”.

Per Lombardo si è trattato di “una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante – ha osservato – e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi, in caso di utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.

Sui social il partito di Lombardo, Azione, ha dato risalto alla notizia ripetendo l’operazione: “il discorso del Senatore Lombardo è stato scritto dall`IA e nessuno di noi sarebbe stato in grado di distinguerlo da un testo prodotto dall’intelligenza umana. E sì, anche questo testo è stato scritto dall`intelligenza artificiale. È ora di aprire un dibattito serio per esaminarne potenzialità ed eventuali rischi”. Il leader Carlo Calenda ha commentato: “Ho letto il testo.
Impeccabile. Non mi è ancora chiaro se siamo davanti a un progresso o a un regresso. È una cosa su cui riflettere molto anche alla luce dell`appello di ieri degli scienziati americani. Bravo Marco Lombardo a sollevare in modo così concreto la questione”.

Chat GPT anche nel parlamento danese

Un discorso scritto in parte da Chat GPT: lo ha portato in Parlamento la premier danese Matte Frederiksen, per dimostrare le possibilità ma anche i rischi connessi all’uso dei nuovi strumenti di intelligenza artificiale. Considerazioni magari un po’ generiche ma coerenti: “guidare questo governo nell’ultimo anno è stata una sfida e un onore. Abbiamo lavorato per garantire un futuro forte e sostenibile per la Danimarca, per combattere il cambiamento climatico e garantire una società più giusta e inclusiva dove tutti i cittadini abbiano pari opportunità. Sono fiera di quanto abbiamo ottenuto e continuiamo a lavorare in collaborazione nell’arco parlamentare per offrire un futuro migliore a tutti i danesi”.

“Quello che ho appena letto” ha detto poi Frederiksen, “non l’ho scritto io né un altro essere umano. E’ scritto dall’intelligenza artificiale, da Chat GPT. Anche se non è sempre azzeccatissimo, sia sui dettagli dell’azione di governo sia sulla punteggiatura” ha aggiunto fra le risate, “è affascinante ma anche terribile quello di cui è capace”.