Intercettazioni, dimissioni e rapporto con compagna: “Atteggiamento nevrotico autodistruttivo”.

PARLA LA PSICOTERAPEUTA “Siamo abituati a confondere il ruolo di una persona con la sua identità. Non è detto che una persona, anche se ministro, debba necessariamente essere emozionalmente stabile”

guidi gemelli

Nella vicenda che ha portato alle sue dimissioni e dalle intercettazioni sulle telefonate con il fidanzato Gemelli per l’ex ministro Guidi “si potrebbe ipotizzare un atteggiamento nevrotico autodistruttivo”. Lo spiega la psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico), intervistata da Askanews, che sulla meraviglia riguardo all’evidente fragilità che Guidi, pur ricoprendo un ruolo autorevole e di potere tradisce nelle conversazioni con il compagno, chiarisce: “Siamo abituati a confondere il ruolo di una persona con la sua identità. Non è detto che una persona, anche se ministro, debba necessariamente essere emozionalmente stabile, sicura. E in particolar modo affettivamente sicura”. “E’ possibile che una donna abbia nella sua relazione sentimentale un assoggettamento emotivo, dove l’uomo per lei assume un significato di importanza fondamentale, quindi per paura di deluderlo e di essere abbandonata cerca di assecondarlo in tutti i modi, anche oltrepassando i limiti che il suo stesso ruolo le imporrebbe”.

E anche “la consapevolezza di essere sfruttati, non è un deterrente a far smettere le persone di sfruttarci. Lo schiacciamento al quale non riusciamno a ribellarci si sente e viene dichiarato quasi per responsabilizzare l’altro dell’azione fatta contro di noi, ma da quella azione non riusciamo a riprenderci”. Uscirne? “Bisogna curarsi”, spiega Vinciguerra. “Innanzitutto è necessario riconoscere di avere una patologia, una problematica, e con tale consapevolezza visto che da soli non si riesce a gestirla bisogna avviare un percorso di psicoterapia, andare a vedere quali sono le problematiche profonde del passato, i traumi che hanno generato questo comportamento difensivo nevrotico di tranquillità dell’abbandono che poi diventa autodistruttivo: un comportamento che ci fa ottenere esattamente quello che noi temiamo”. “Se ne esce curandosi – conclude -. Come per qualsiasi altra malattia”.