Cronaca

Interprete giornalista stuprata da migranti nella Giungla di Calais, magistratura dice sì a smantellamento “Giungla”

Una interprete in pashtun che accompagnava un giornalista nell’immenso campo profughi di Calais, nel nord della Francia, è stata violentata stanotte ai margini del campo, noto come la Giungla. Lo riferisce un fonte giudiziaria. Tra le due e e le tre di notte l’interprete e il giornalista, che stavano realizzando un reportage per una tv francese sui minori isolati nella Giungla, sono stati circondati da tre afgani, ai margini del campo, riferisce la procura di Boulogne-sur-mer. Si trattava “secondo le dichiarazioni delle vittime, senz’altro di tre migranti” i quali hanno prima di tutto rubato il materiale, ha aggiunto la fonte. In seguito uno dei tre ha obbligato l’interprete a un rapporto sessuale sotto minaccia di un coltello mentre gli altri due tenevano a distanza, sempre armati di coltello, il giornalista freelance di 42 anni.

Quando i tre afghani li hanno lasciati allontanare, giornalista e interprete si sono recati al commissariato di Calais e l’interprete di 38 anni, originaria dell’Afghanistan, è stata visita dai medici. I tre aggressori sono ancora ricercati. Intanto, la giustizia francese ha dato il via libera allo smantellamento del campo di migranti di Calais, ribattezzato la “Giungla”, respingendo il ricorso presentato dalle associazioni che criticavano le modalità sostenute dal governo socialista. Secondo il tribunale amministrativo di Lille, “lo stesso principio” dello smantellamento non contravviene al “principio che vieta i trattamenti disumani e degradanti”. Al contrario, punta proprio a “far cessare” tali trattamenti a cui sono sottoposti i migranti che vivono in questa “Giungla” situata davanti alle coste inglesi “in condizioni di precarietà e di insicurezza”. Il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha detto che la decisione “conforta il governo nella sua iniziativa umanitaria e nella sua determinazione a smantellare il campo il prima possibile”. Nessuna data ufficiale è stata fissata ma il Difensore dei diritti Jacques Toubon ha parlato del 24 ottobre. (con fonte Afp)

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