Intesa in maggioranza sulle modifiche al superbonus che entreranno in legge di bilancio con la conferma delle vecchie regole per chi è già avanti coi lavori, la rimozione del tetto Isee per le case unifamiliari e una soglia di esenzione dalle norme del decreto antifrode. E’ quanto emerso dal giro di incontri in Senato tra governo e relatori della manovra con i gruppi di maggioranza. Su queste proposte c’è sostanzialmente l’accordo di tutti, hanno riferito i rappresentanti delle forze che sostengono il governo che ora dovrà fare una sintesi. Tempi più lunghi, invece, per la presentazione da parte del governo dell’emendamento sul capitolo fisco. Era atteso ieri ma è slittato alla prossima settimana.
Sul Superbonus, come su altri temi comuni, “si sta facendo un buon lavoro” ha sottolineato il capogruppo dem in commissione Bilancio, Daniele Manca. Definito “positivo” il bilaterale col governo anche da Forza Italia. Per Dario Damiani sul superbonus “serve dare certezze consentendo di finire i lavori con le regole esistenti ed applicare quelle nuove per chi inizia”. Italia Viva, spiega la capogruppo in commissione Bilancio Donatella Conzatti, “ha chiesto di dare il massimo peso al legittimo affidamento di chi ha iniziato i lavori con norme chiare che permettano a chi ha iniziato i lavori di completarli a regole invariate. Siamo poi tutti d’accordo sulle unifamiliari di tornare alla norma precedente”.
Anche Loredana De Petris (Leu) sottolinea che “nella maggioranza c’è convergenza su alcune modifiche al Superbonus per eliminare il tetto Isee e per inserire un tetto al di sotto del quale non si applichi il decreto anti-frode, altrimenti si blocca tutto e diventa un incentivo ai lavori in nero”. Archiviato il capitolo superbonus, almeno per quanto riguarda la maggioranza, gli incontri tra gruppi, relatori e governo sulle proposte di modifica alla manovra sugli altri “macro-temi” proseguiranno venerdì. Poi si punterà a trovare una sintesi col governo con l’obiettivo che i lavori “siano i più ordinati possibile”. Tenendo presente che le risorse per le modifiche parlamentari sono state definite “scarse” un po’ da tutti i gruppi essendo allo stato attuale poco più di 600 milioni per il 2022 e 500 milioni a decorrere dal 2023.
“Stiamo lavorando, gli incontri sono stati positivi e richiedono adesso un approfondimento che faremo nelle prossime ore fino a giovedì per i macrotemi” ha affermato Vasco Errani (Leu). “Con i diversi gruppi della maggioranza, poi lo faremo anche con l’opposizione – ha aggiunto – abbiamo fatto il punto sulle loro segnalazioni fondamentali e su questo dovremo lavorare come relatori insieme al governo per arrivare a delle sintesi”. Almeno per ora, resta fissato per martedì l’avvio delle votazioni in commissione. Ma non si esclude uno slittamento che però i relatori non confermano. “Stiamo lavorando” ha detto Erica Rivolta (Lega) “ora concentriamoci sul fatto che i lavori siano i più ordinati possibili e che si ottimizzi il tempo”.