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Intrattenimento e numeri: i giochi basati sulla matematica

Il gioco è una componente insita nella natura umana fin dagli albori della civiltà. Gli antichi Greci e gli antichi Romani inventarono giochi che sono arrivati fino ai nostri giorni e nella nostra epoca i videogiochi sono un settore economico che muove un giro d’affari di livello mondiale. Quello a cui pochi pensano, però, è che giochi e videogiochi sono ben più di un semplice intrattenimento o di uno svago. In moltissimi casi richiedono notevoli abilità, soprattutto per quanto riguarda calcolo e matematica. È il momento di scoprire quali sono le discipline in cui queste capacità contano in maniera più importante.

Partiamo da un grande classico conosciuto in ogni angolo del globo: il Backgammon. Il Backgammon è un gioco in cui sono fondamentali le capacità dei giocatori di trovare la mossa migliore in condizioni casuali o con poche informazioni a disposizione. Nient’altro che la teoria base del calcolo della probabilità.

Le regole sono semplicissime. Prima di lanciare i dadi il giocatore può proporre allo sfidante il raddoppio della posta in gioco. Se l’avversario accetta il premio si raddoppia. In caso contrario la partita termina e il proponente incassa il piatto singolo. È qui che entrano in gioco i calcoli da parte dello sfidato per capire se, a breve o lungo termine, la proposta di raddoppio potrebbe essere conveniente o meno.

Tra i grandi classici dell’intrattenimento la matematica è presente nella regina dei casinò: la roulette. Il funzionamento del gioco e le dinamiche su i numeri della roulette sono stati oggetto di numerosi studi da parte di scienziati e matematici di prim’ordine e ancora oggi non mancano le teoria sulla “ruota della fortuna”.

I più conosciuti sono due, il sistema Martingale e il sistema Paroli. Il primo prevede di raddoppiare la singola giocata a ogni manche. Il secondo si basa sul concetto opposto, quello di diminuire la posta giocata ogni volta che il gioco va avanti quando il giocatore perde e di raddoppiare quando vince. Due sistemi molto interessanti, soprattutto a livello di calcolo delle probabilità, ma che purtroppo non hanno basi scientifiche solide e appurate. Nella roulette è infatti impossibile eliminare le componenti legati al caso. Di questo era ben consapevole anche un genio assoluto come Albert Einstein che dopo aver studiato a fondo il meccanismo della ruota produsse una delle sue citazioni più celebri: “Nessuno può vincere alla roulette, a meno che non rubi i soldi dal tavolo quando il croupier non sta guardando”.

Ci sono anche altri due giochi conosciuti da tempo immemore che fondano buona parte delle loro strategie su calcoli e matematica. Stiamo parlando della dama e degli scacchi, due intrattenimenti oggetto di studio dai teorici del gioco in cui vengono stimolate, oltre alla capacità di calcolo, anche l’abilità nel ragionare per passaggi successivi e quella di reazione istantanea alle mosse dell’avversario. Per vincere a dama e a scacchi servono principalmente una buona strategia e ottime doti intuitive, capacità che risiedono nella parte destra del cervello deputata ai ragionamenti più complessi.

In epoca recente c’è anche chi ha deciso di rovesciare la prospettiva e di iniziare a usare i giochi e i videogiochi come strumento didattico per insegnare i concetti base della matematica e della fisica. È per questo motivo che sono nati progetti interessanti come Renovatio Quest, serie di videogame in cui per superare ogni livello e arrivare alla fine della storia i giocatori devono risolvere problemi e quesiti di difficoltà sempre crescente.

I giochi di Renovatio Quest sono ambientati in un futuro lontano datato 2500 e in un pianeta Terra sconvolto dagli effetti dei cambiamenti climatici. Nei panni dell’eroe Nescio Omen avremo il compito di provare a salvare la Terra. Il tutto affrontando problemi di fisica, matematica e latino. Un progetto innovativo che ha anche un altro obiettivo: quello di aumentare la sensibilità verso il problema ambientale che sta caratterizzando la nostra epoca e che, a meno di interventi drastici, caratterizzerà anche i prossimi anni.

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