Cultura e Spettacolo

“Io sono l’abisso”, Carrisi: thriller su mondo dietro le violenze

Un seriale killer, una ragazzina e una donna considerata “pazza” sono le tre figure dolenti che si muovono nell’universo oscuro di “Io sono l’abisso”, terzo film di Donato Carrisi, dal 27 ottobre nei cinema. Ispirandosi ad alcune storie vere in questo thriller lo scrittore ci porta sul lago di Como: lì vive un uomo che sceglie le proprie vittime partendo dai rifiuti, dove si nascondono i segreti delle persone. Un giorno però nella sua esistenza ordinata e solitaria irrompe una ragazzina, che lui salva mentre sta per affogare. Entrambi sono immersi in un abisso di solitudine.

Il regista spiega: “E’ lì che nascono sia le nostre paure che gli istinti più segreti, nella solitudine. Ci sono vari abissi che io tendo a raccontare in questo film, non è uno soltanto: c’è l’abisso del lago, c’è l’abisso dei personaggi e c’è l’abisso che poi scorre sotto i piedi dello spettatore in sala”. I colpi di scena del film svelano man mano cosa si nasconde dietro quelle tre personalità, complesse, ferite, che hanno conosciuto la paura e la violenza. E sono immerse in un mondo che conosciamo, dove femminicidi, abusi e ricatti digitali sono all’ordine del giorno.

“Era importate raccontarlo per me, era importante raccontare un mondo segreto: se ne parla tanto ma in realtà lo conosciamo poco. Quello del revenge porn, ad esempio, che riguarda i nostri figli, gli adolescenti, noi non abbiamo idea di che cosa accada in quella che sembra un’altra dimensione, che ci tocca, ci sfiora marginalmente. Raccontarlo attraverso un thriller sembrava quasi blasfemo, però ritenevo che il thriller fosse lo strumento migliore per affrontare questi temi, e per offrire in qualche modo una speranza allo spettatore. Tant’è che in questo film si entra spaventati e si esce commossi” conclude il regista.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it
Condividi
Pubblicato da