Si svolgerà in videoconferenza e non in presenza fisica, e comincerà alle 17 di domani per una durata prevista di due-tre ore, la riunione straordinaria del Consiglio Esteri dell’Ue, convocata dall’Alto Rappresentante per la Politica estera comune europea, Josep Borrell, per valutare la situazione e decidere i prossimi passi da adottare, alla luce dell’escalation in Medio Oriente nel weekend, con il massiccio attacco di missili e droni iraniani contro il territorio di Israele. Lo ha riferito il portavoce di Borrell, Peter Stano, durante il briefing quotidiano della Commissione per la stampa, oggi a Bruxelles. La videoconferenza “comincerà nel pomeriggio alle 17 e ci sarà solo un punto in agenda, quindi ci aspettiamo duri non più di due o tre ore”, ha detto Stano.
Rispondendo a una domanda su eventuali nuove sanzioni dell’Ue che potrebbero essere proposte contro l’Iran, il portavoce ha precisato che “l’Iran e diversi individui iraniani sono già sottoposti a diversi regime di sanzioni Ue. Ad esempio contro la proliferazione di armi di distruzione di massa, o per le violazioni dei diritti umani in connessione con le conseguenze dell’uccisione di Mahsa Amini, probabilmente causata dal regime; ci sono sanzioni contro il regime iraniano per la fornitura alla Russia di droni e tecnologie legate ai droni, utilizzate per l’aggressione dell’Ucraina, e ci sono sanzioni individuali contro persone appartenenti al regime o alle ‘guardie rivoluzionarie’. Qualunque altra sanzione aggiuntiva o complementare rispetto a quelle attuali, qualunque discussione di nuove sanzioni, fa parte di un processo che è nelle mani degli Stati membri. Noi non lo annunciamo in anticipo, il processo è confidenziale”. Eventuali nuove iniziative, insomma “dovranno essere discusse e decise agli Stati membri”.
Stano ha respinto le accuse rivolte all’Ue di usare due pesi e due misure`(“doppi standard”), per aver condannato l’attacco iraniano, che in realtà è una risposta all’attacco israeliano di 15 giorni fa contro una sede diplomatica iraniana a Damasco. “Non ci sono doppi standard: L’Unione europea – ha ricordato il portavoce – è stata molto netta e chiara: per due giorni abbiamo condannato ufficialmente l’attacco contro gli edifici diplomatici iraniani a Damasco; lo abbiamo fatto durante il briefing per la stampa qui, il 2 aprile subito dopo il weekend di Pasqua in cui c’è stato l’attacco, e poi il 3 aprile abbiamo pubblicato una dichiarazione che condannava chiaramente quell’attacco, anche perché vi vedevamo un altro potenziale rischio di escalation e una violazione di sedi diplomatiche. Quindi non c’è assolutamente doppio standard: noi condanniamo i fatti che accadono in violazione del diritto internazionale”.
“Anche per questo – ha continuato Stano – l’Ue è stata così chiara e inequivocabile con la sua condanna senza precedenti del diluvio di missili e droni lanciati dall’Iran contro il territorio israeliano. C’è una dichiarazione dell’Ue a 27, e c’è una dichiarazione del G7 in cui lo si dice molto chiaramente.
Quindi l’Unione europea è stata molto chiara, e lo è stata anche nell’appello alla moderazione per impedire una ulteriore escalation. Ed è su questo che sono focalizzati i nostri sforzi”. “Borrell – ha aggiunto il portavoce – ha convocato la riunione di domani per vedere quale possa essere le vie d’uscita; le decisioni del Consiglio esteri sono prese per consenso di tutti gli Stati membri, e abbiamo bisogno di fare una valutazione di questa nuova situazione, che è qualitativamente nuova, un attacco senza precedenti lanciato dall’Iran. Insomma per vedere che cosa vogliamo fare, in aggiunta a quanto stiamo già facendo per impedire l’escalation”.
“Bisogna continuare con l’impegno nella regione. L’Alto Rappresentante – ha riferito ancora Stano – ha sentito di nuovo il ministro degli Esteri iraniano al telefono ieri, e gli ha comunicato la chiarissima condanna di questo attacco da parte dell’Unione europea. L’Ue si aspetta che l’Iran metta fine a questa escalation e cominci la de-escalation, e questo punto è stato discusso anche con altri partner, sia nella regione che a livello internazionale”. “Il nostro principale obiettivo è la de-escalation e stiamo focalizzando tutti i nostri sforzi, all’interno dell’Ue e all’esterno con i nostri partner, per garantire che non ci sia una ulteriore escalation, perché – ha concluso il portavoce – siamo sull’orlo di una nuova imprevedibile situazione in Medio Oriente”.