Iran, studenti di nuovo in piazza per l’abbattimento dell’aereo. Scontri con i manifestanti, la polizia spara

Iran, studenti di nuovo in piazza per l’abbattimento dell’aereo. Scontri con i manifestanti, la polizia spara
12 gennaio 2020

Nuova giornata di proteste in Iran contro il regime di Teheran che ieri ha ammesso l’abbattimento per errore, mercoledi’ scorso, del volo ucraino sul quale sono morte 176 persone. Un importante raduno e’ avvenuto davanti all’Universita’ Beheshit nella capitale Teheran dove gli studenti hanno intonato slogan contro il regime. “Il nemico non e’ l’America, il nemico e’ qua”, si sente in alcuni video diffusi dai social. Altre manifestazioni sono state segnalate all’Universita’ di Damghan, nel nord dell’Iran e all’Universita’ di Isfahan, nel centro del Paese, con slogan contro il leader supremo iraniano, Ali Khamenei: “Le Guardie della rivoluzione uccidono e la Guida suprema li appoggia”.

A Teheran la polizia ha caricato i manifestanti riunitisi sulla Azadi Square, dando inizio a violenti scontri. Alcuni video che circolano sui social mostrano spari da parte degli agenti. Manifestazioni si segnalano anche in altre citta’ iraniane, come Mashhad, Rasht, Kashan, Sanandaj e Amol. Le autorità iraniane in occasione delle protesta hanno rafforzato il dispiegamento della polizia antisommossa nella capitale. Agenti della polizia antisommossa e in borghese si sono ammassati nelle ultime ore a piazza Vali-e Asr a Teheran mentre circolano sempre più appelli per delle proteste più tardi nel corso della giornata. Un grande striscione nero che campeggia nella piazza recava i nomi delle vittime dell’incidente aereo. L’incidente aereo di mercoledì ha provocato la morte di tutte le 176 persone a bordo, principalmente iraniani e irano-canadesi.

Dopo aver inizialmente attribuito la sciagura ad un problema tecnico, le autorità hanno alla fine ammesso di averlo abbattuto accidentalmente di fronte alle crescenti prove e accuse dei leader occidentali. L’Iran ha abbattuto il volo ucraino mentre si preparava a nuove ritorsioni, in risposta all’uccisione da parte Usa del generale Qassem Soleimani, dopo aver sparato missili balistici contro due basi in Iraq che ospitavano le forze statunitensi. Gli iraniani hanno espresso rabbia per l’abbattimento dell’aereo e le spiegazioni fuorvianti degli alti funzionari a seguito della tragedia. Una veglia ieri a Teheran si è trasformata in una protesta, con centinaia di persone che hanno scandito slogan contro i leader del Paese – incluso il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei – e la polizia li ha dispersi con gas lacrimogeni.

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