4,7 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti umanitari – un terzo di tutti i bambini iracheni – mentre molte famiglie devono ora affrontare il peggioramento delle condizioni dopo le operazioni militari a Fallujah ed intorno a Mosul. Nel 2016, più di un quarto dei circa 1,1 milioni di bambini che nascerà, lo farà senza assistenza medica. Quasi un quarto dei bambini in Iraq ha ritardi nella crescita; un bambino su 25 muore prima del quinto compleanno. 1 milione di bambini sotto i 10 anni di età che ha abbandonato le loro case si trovano ad affrontare una grave carenza di acqua potabile; il 25% dei bambini soddisfano le esigenze di avere acqua quotidianamente accedendo a fiumi e torrenti. “I bambini in Iraq sono in prima linea e vengono colpiti ripetutamente e senza sosta”, ha dichiarato Peter Hawkins, Rappresentante UNICEF Iraq. “Facciamo appello a tutte le parti alla moderazione e a rispettare e proteggere i bambini. Dobbiamo aiutare i bambini ad avere tutto il sostegno di cui hanno bisogno per riprendersi dagli orrori della guerra e contribuire a un Iraq più pacifico e prospero”. Il Rapporto dell’UNICEF documenta la portata e la complessità della crisi umanitaria in un paese avvolto da quasi quattro decenni di conflitti, di insicurezza e di abbandono, e dove l’impatto sui bambini peggiora ogni giorno. “Il rapimento dei bambini dalle loro case, dalle loro scuole e per le strade è orribile”, ha detto Hawkins. “Questi bambini vengono strappati dalle loro famiglie e sono sottoposti a terribili abusi e a sfruttamento”.
L’Unicef chiede un’azione urgente per proteggere i diritti dei bambini in Iraq. Ci sono cinque passi concreti che devono essere intrapresi immediatamente:
– Porre fine a uccisioni, mutilazioni, rapimenti, torture, detenzioni, violenze sessuali e reclutamento di bambini. Porre fine ad attacchi a scuole, strutture sanitarie e al personale.
– Fornire libero accesso umanitario e incondizionato a tutti i bambini, ovunque si trovino nel paese, comprese le zone che non sono sotto il controllo del governo. Nelle zone in cui il conflitto è in corso, ai civili che desiderano lasciare deve essere lasciato un passaggio sicuro e devono potere accedere ai servizi di cui hanno bisogno.
– Potenziare e migliorare l’istruzione per i bambini delle scuole. Aumentare l’accesso all’apprendimento e dotare gli insegnanti ed i bambini di materiali didattici e formativi. Questi sono i bambini che ricostruiranno l’Iraq e contribuiranno ad un futuro più pacifico e stabile.
– Fornire programmi psicologici e ricreativi per aiutare i bambini a guarire e a riprendersi la loro infanzia.
– Aumentare i finanziamenti; l’Unicef ha chiesto 100 milioni di dollari per la sua risposta in Iraq per il 2016.
L’Unicef e le organizzazioni partner stanno lavorando in circostanze estremamente difficili per fornire aiuti ai bambini che ne hanno un bisogno disperato. Questi comprendono: sostegno psicologico a oltre 100.000 bambini nel corso dell’ultimo anno e mezzo; acqua pulita a più di 750.000 persone fino ad ora nel 2016; vaccinazione di 5,6 milioni di bambini contro la polio; supporto a più di 710.484 bambini nell`accesso all’istruzione.