Fonti parlamentari della Lega riferiscono che nei prossimi giorni arrivera’ un vero e proprio aut aut all’ad della Rai, Fabrizio Salini. Cambi registro oppure prima o poi dovra’ cambiare lui, e’ la linea che viene riferita. Dietro l’irritazione del partito di via Bellerio ci sarebbero le scelte di Salini, troppo appiattito sul Pd sulle nomine interne e mancanza di contenuti innovativi. Non racconta il Paese reale, sottolineano le stesse fonti che mettono nel mirino soprattutto il Tg1. Nessuna intenzione di porre paletti alle direzioni dell’azienda pubblica ma l’obiettivo e’ quello di chiedere una svolta. Il presidente della Rai Marcello Foa e l’ad Fabrizxio Salini torneranno in Commissione di Vigilanza. Il voto sul piano industriale e’ previsto non prima della prossima settimana. Sullo sfondo c’e’ lopzione che la Lega si possa mettere di traverso.
“Ma nulla e’ escluso”, sottolineano le stesse fonti. Ad esporre i dubbi del Carroccio oggi e’ stato Alessandro Morelli, responsabile editoria della Lega e presidente della Commissione Telecomunicazioni alla Camera. “E’ utile ragionare di grandi piani industriali, ma purtroppo rimaniamo in attesa del vero cambiamento in Rai”, ha spiegato in una nota, “il servizio pubblico – la tesi – non riesce a stare al passo con l’impegno che stiamo mettendo nel tradurre in fatti le proposte condivise nella campagna elettorale e messe nero su bianco nel contratto di governo”. Gelo da parte dei pentastellati. La possibilita’ che venga bocciato il piano industriale non viene contemplata dal Movimento 5 stelle mentre c’e’ chi legge, anche nelle fila dell’opposizione, il ‘pressing’ della Lega come un esercizio per rallentare le decisioni che la Rai deve prendere a dopo le europee.