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Ishiba sfida Trump: la battaglia per il potere energetico e tecnologico

In un’era di alleanze instabili, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba lancia un’offensiva diplomatica per riconquistare terreno con gli Stati Uniti, dopo il disastroso inizio con l’ex presidente Donald Trump. La storica alleanza con Washington è il fulcro della strategia geopolitica del Giappone, e Ishiba gioca il tutto per tutto puntando sull’importazione di gas di scisto americano, una mossa che potrebbe ridefinire il futuro energetico e il potere diplomatico del paese.

Un affronto diplomatico, una risposta decisa

Dove il predecessore Shinzo Abe aveva strappato un incontro con Trump prima del suo insediamento, Ishiba ha incassato un secco “no”. Il team di transizione di Trump ha liquidato la richiesta come “inopportuna”, mentre altri leader come Giorgia Meloni hanno avuto accesso. Questo schiaffo ha svegliato Tokyo, che ha risposto con una controffensiva diplomatica. Risultato? Un summit a febbraio, un colpo strategico prima del discorso di Trump al Congresso il 4 marzo.

Ishiba sa che con Trump si parla con i fatti, e ha scelto l’energia come campo di battaglia. Trump, un vero e proprio campione dei combustibili fossili, ha ripetutamente dichiarato che gli USA hanno “la più grande riserva di petrolio e gas al mondo”. Ishiba ha quindi deciso di puntare sull’aumento delle importazioni di gas di scisto per ristabilire il legame con la Casa Bianca.

Gas di scisto, la nuova frontiera

Il Giappone, spinto dal boom del gas di scisto americano e dal trauma di Fukushima, ha iniziato le importazioni nel 2017. Nel 2023, nonostante Australia, Malaysia e Russia coprano oltre il 60% del GNL giapponese, la quota USA era solo all’8%. Aumentare queste forniture significa non solo maggiore sicurezza energetica ma anche una riduzione della dipendenza da partner geopoliticamente rischiosi.

Il GNL americano viaggia attraverso il Canale di Panama, una rotta che offre vantaggi logistici rispetto alle insidie delle forniture russe e mediorientali. L’energia sarà quindi al centro del summit Trump-Ishiba.

Energia, intelligenza artificiale e semiconduttori

Ma l’incontro non si ferma all’energia. Il ministro degli Esteri Takeshi Iwaya ha già messo in moto colloqui con Marco Rubio, mentre i funzionari preparano un’agenda densa di temi strategici.

Un altro fronte caldo è l’intelligenza artificiale e i semiconduttori. Ishiba ha coinvolto Masayoshi Son di SoftBank, che ha stretti legami con Trump. Son guida il colossale investimento di 500 miliardi di dollari in Stargate, un progetto di sviluppo AI con OpenAI e Oracle, che il Giappone guarda con avidità.

Giappone: tra due giganti, l’arte dell’equilibrio

Ishiba non può ignorare Pechino mentre cerca di riavvicinarsi a Washington. In un recente discorso, ha sottolineato la necessità di dialogo con la Cina per una “relazione stabile e costruttiva”. Un incontro con Xi Jinping si profila all’orizzonte, considerando la corsa tecnologica che vede Cina e USA come principali contendenti. Alibaba e DeepSeek accelerano nell’IA, sfidando direttamente gli Stati Uniti.

Il summit Trump-Ishiba sarà un banco di prova per Tokyo. Sul tavolo, energia, tecnologia e una geopolitica in rapido mutamento. Ishiba deve navigare con astuzia, rafforzando il legame con gli Stati Uniti senza compromettere la stabilità con Pechino, un equilibrio delicato ma critico per il ruolo del Giappone sulla scena mondiale.

Pubblicato da
Maurizio Balistreri