Si tinge sempre di più di giallo la sorte del leader dello Stato Islamico (Isis), Abu Bakr Al Baghdadi. Oggi la tv satellitare irachena citando fonte una fonte di Mosul, ha annunciato che l’Isis ha confermato, “con un breve comunicato, la morte del suo leader e che si appresta a nominare un “nuovo Califfo”. Non è la prima volta che viene annunciata la morte o il ferimento di al Baghdadi sulla cui testa pende una taglia Usa di 25 milioni di dollari al punto che, in mancanza del cadavere, sono in tanti a non credere alle mille morti del Califfo. L’ultima volta che è stato dato per morto è stato lo scorso 28 maggio, quando con un comunicato ufficiale la Russia aveva annunciato la sua uccisione in un raid vicino a Raqqa, ‘capitale’ del Califfato nel Nord siriano. “Secondo le informazioni che si stanno verificando attraverso diversi canali, era presente anche il leader dell`ISIS Ibrahim Abu Bakr Al Baghdadi, che e` stato eliminato in seguito al raid”, queste sono state le parole del ministero della Difesa russo, come riportate dai media di Mosca. Il giorno seguente all’annuncio di Mosca, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha preferito trattare la notizia con minore enfasi, dichiarando ai media che “per il momento” non aveva “la conferma al 100% di questa informazione.
Prima dell’annuncio di Mosca, media e autorità irachene ma anche l’intelligence curda-irachena hanno più volte dato notizie sulla morte o il ferimento senza mai essere seguite da una conferma ufficiale. L’11 giugno del 2016, è stata la volta dell’emittente di Stato siriana ad annuciarne la morte. Allora la tv di Damasco ha detto che Al Baghdadi era morto il giorno precedente, sempre in un raid aereo su Raqqa, ma poi null`altro era stato aggiunto a conferma o a smentita della notizia. In passato tutti gli annunci sull`eliminazione o il ferimento di al Baghdadi, sono sempre stati presentati con molto entusiasmo, salvo poi essere smentiti dai fatti. Alcuni analisti sostengono che le notizie sulla morte vengono diffuse ad arte per fare uscire allo scoperto il diretto interessato al fine di dare modo all’intelligence di localizzarlo come avvenne in precedenza con Abu Musab al Zarqawi leader di al Qaida prima di essere ucciso in un raid Usa poco dopo che lo stesso al Zarqawi era apparso in un video per smentire la sua morte. Sta di fatto che al Baghdadi, a differenza di altri leader come Bin Laden e lo stesso al Zarqawi non ama apparire né partecipare ad azioni di guerra. Dal suo insediamento a “Califfo”, nell’estate di tre anni fa, al Baghdadi è apparso in pubblico solo una volta in occasione della proclamazione del suo Stato dalla grande moschea di Mosul, al Nuri. Un’incertezza che contribuisce ad alimentare un mito. Un mito sanguinario e nero come il suo mantello quando apparse sul pulpito della moschea al Nuri poi fatta saltare per aria dai suoi combattenti per non farla prendere dai soldati iracheni che erano arrivati a una cinquantina di metri dal luogo di culto.