In un attacco aereo condotto da un jet da combattimento israeliano, Haitham Khuwajari, comandante del Battaglione “Shati” di Hamas, è stato dichiarato “eliminato”. La notizia è stata annunciata dal portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf), Daniel Hagari, in una conferenza stampa, sottolineando che Khuwajari era ritenuto responsabile delle incursioni in territorio israeliano nell’attacco del 7 ottobre. Secondo il comunicato congiunto dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) e dell’Agenzia per la Sicurezza di Israele, il blitz è stato guidato dall’intelligence dello Shin Bet e di Amman. Nella nota si sottolinea che il comandante di Hamas era responsabile delle incursioni avvenute durante l’invasione e il massacro nel sud di Israele, indicando che era al comando delle forze di Hamas che combattevano contro i soldati dell’IDF nell’area di Shati.
Intanto, il contesto di tensione nel Medio Oriente è in costante crescita, con l’esercito israeliano che dichiara l’intenzione di “continuare a perseguire e eliminare ciascuno dei comandanti” nella regione. L’Idf ha già preso il controllo del campo profughi di Al-Shati, situato nel nord della Striscia di Gaza, a metà novembre. La notte scorsa ha visto un’ulteriore escalation delle operazioni militari, con l’esercito israeliano che ha espanso le operazioni di terra contro le roccaforti di Hamas in tutta la Striscia di Gaza. Gli scontri hanno causato almeno quattro vittime e nove feriti in un attacco vicino all’ospedale Kamal Adwan a Jabalia, nella zona nord dei territori palestinesi. Anche nella Cisgiordania si sono verificati raid con l’arresto di almeno 60 palestinesi.
In sostanza, il conflitto si sta espandendo. Decine di carri armati israeliani si trovano nella Striscia di Gaza mentre l’esercito israeliano sta estendendo le sue operazioni nell’enclave. Lo hanno riferito testimoni alla ‘France Presse’. Il bilancio delle vittime tra i civili palestinesi è in aumento, con nuovi segnali di un conflitto che si sta diffondendo in tutta la regione, con incidenti in questo fine settimana in Iraq e nel Mar Rosso.
Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere, con il Segretario di Stato americano Blinken che si è impegnato per un nuovo “cessate il fuoco” durante il suo incontro con il primo ministro del Qatar. Nel frattempo, il Papa ha lanciato un appello per il cessate il fuoco, evidenziando la gravità della situazione. La Turchia è pronta ad essere un Paese garante in colloqui di pace tra Israele e la Palestina, ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. “Gaza è un territorio palestinese, appartiene ai palestinesi e così sarà per sempre”, ha aggiunto il leader turco parlando al vertice ministeriale del Comitato per la cooperazione economica e commerciale (Comcec) dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oic), in corso a Istanbul.
E mentre il conflitto si intensifica, le testimonianze dirette dalla zona evidenziano una situazione disastrosa a Gaza, con un residente locale che descrive una realtà in cui “non c’è più un posto sicuro” e dove il pericolo dei soldati israeliani si aggiunge al rischio di malattie e epidemie, dovuto alla mancanza di igiene, acqua, e servizi di base. La popolazione civile, già duramente colpita, continua a soffrire le conseguenze devastanti di un conflitto senza fine.