Politica

Israele elimina Yahya Sinwar, leader di Hamas. Possibili scenari

Il 17 ottobre 2024 segna una data di svolta nel conflitto tra Israele e Hamas. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato l’eliminazione di Yahya Sinwar, leader dell’organizzazione palestinese Hamas, durante un’operazione militare mirata condotta nel sud della Striscia di Gaza. La notizia è stata diffusa prima attraverso un messaggio ufficiale su Telegram da parte dell’IDF, confermando che Sinwar è stato uno dei tre terroristi neutralizzati nel corso delle operazioni militari. Successivamente, fonti israeliane hanno confermato ai funzionari americani la morte del leader di Hamas dopo l’identificazione preliminare tramite test del DNA, come riferito da una fonte della CNN.

Chi era Yahya Sinwar?

Yahya Sinwar, uno dei leader storici e carismatici di Hamas, aveva assunto un ruolo sempre più centrale nella strategia dell’organizzazione negli ultimi anni. Sinwar è stato un personaggio controverso, noto sia per il suo passato carcerario — imprigionato per oltre 20 anni in Israele per il suo coinvolgimento in attività terroristiche — sia per il suo approccio particolarmente duro e intransigente. Liberato nel 2011 come parte di uno scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, che portò alla liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, Sinwar si affermò come leader della fazione militare di Hamas, supervisionando operazioni terroristiche su vasta scala e orchestrando attacchi contro civili e soldati israeliani.

Nel 2017, Sinwar venne eletto capo di Hamas nella Striscia di Gaza, consolidando il suo potere e intensificando le sue attività di coordinamento delle operazioni militari contro Israele. Il suo coinvolgimento diretto nel massacro del 7 ottobre 2023, in cui furono uccisi e rapiti molti israeliani, ha ulteriormente alimentato il risentimento e la determinazione di Israele di neutralizzarlo.

La caccia a Sinwar: un’operazione lunga e complessa

La caccia a Yahya Sinwar è stata descritta dalle autorità israeliane come una delle più grandi operazioni di intelligence e controterrorismo degli ultimi anni. Per oltre un anno, l’IDF e lo Shin Bet, l’agenzia di sicurezza interna israeliana, hanno seguito le tracce di Sinwar, che si era nascosto dietro la popolazione civile di Gaza, spostandosi tra rifugi sotterranei e tunnel scavati da Hamas. Questi tunnel, spesso descritti come una “città sotterranea”, costituiscono uno dei principali strumenti di Hamas per sfuggire alle operazioni militari israeliane, proteggendo i leader del gruppo e consentendo movimenti sicuri all’interno del territorio densamente popolato di Gaza.

Secondo il comunicato dell’IDF, le operazioni condotte nelle ultime settimane dal Comando meridionale israeliano erano state intensificate sulla base di nuove informazioni di intelligence che indicavano la presenza di alti esponenti di Hamas nell’area meridionale della Striscia. I soldati della 828esima Brigata (Bislach) sono riusciti a identificare ed eliminare tre terroristi, tra cui Sinwar, durante un’operazione complessa che ha visto la combinazione di forze terrestri, aeree e operazioni d’intelligence di alto livello. Dopo aver completato il processo di identificazione del corpo, le autorità israeliane hanno confermato che Yahya Sinwar è stato effettivamente eliminato.

 

Le reazioni in Israele e a livello internazionale

La notizia della morte di Sinwar ha suscitato reazioni immediate e contrastanti sia a livello nazionale che internazionale. In Israele, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha celebrato l’eliminazione di Sinwar come un’importante vittoria contro il terrorismo, descrivendo la sua morte come una chiara dimostrazione dell’impegno israeliano a proteggere i propri cittadini e a vendicare le vittime degli attacchi terroristici. Su X (ex Twitter), Gallant ha scritto: “Yahya Sinwar è stato eliminato e ha trascorso i suoi ultimi giorni picchiato, braccato e in fuga”. Ha poi aggiunto: “La sua eliminazione invia un chiaro messaggio alle famiglie delle vittime e degli ostaggi: stiamo facendo tutto e continueremo a farlo”.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha descritto l’operazione come una parte della più ampia strategia di Israele per disarticolare le strutture di comando di Hamas, con l’obiettivo di smantellare l’organizzazione terrorista. Inoltre, le forze di difesa hanno lanciato un appello alla popolazione di Gaza affinché liberino gli ostaggi israeliani e si arrendano.

Sul fronte internazionale, anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato l’eliminazione del leader di Hamas, definendola un atto legittimo di autodifesa da parte di Israele. Tajani, che si recherà in Israele nei prossimi giorni, ha auspicato che la scomparsa di Sinwar possa contribuire a ridurre le tensioni nella regione e portare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. “Pare che il capo militare di Hamas sia stato ucciso, e credo che da questo punto di vista Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa contro i terroristi di Hamas: mi auguro che la scomparsa di Sinwar possa portare a un cessate il fuoco a Gaza”, ha dichiarato Tajani. Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato dell’eliminazione di Sinwar. Secondo quanto riportato dalla CNN, il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha comunicato la notizia a Biden a bordo dell’Air Force One, mentre il presidente si trovava in viaggio verso la Germania.

La situazione degli ostaggi israeliani e l’appello delle famiglie

Mentre in Israele la notizia dell’uccisione di Sinwar è stata accolta come una vittoria, le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza hanno colto l’occasione per rinnovare il loro appello al governo, esortando a un accordo immediato per la liberazione di tutti i 101 ostaggi. Sinwar era stato considerato uno dei principali artefici del rapimento di civili israeliani durante l’attacco del 7 ottobre, e la sua morte ha sollevato interrogativi su come evolverà ora la situazione dei prigionieri in mano a Hamas. Le famiglie chiedono azioni concrete da parte delle autorità per riportare a casa i loro cari, sottolineando la necessità di negoziati rapidi e incisivi.

Le possibili conseguenze geopolitiche

L’eliminazione di Yahya Sinwar rappresenta una vittoria tattica per Israele, ma potrebbe avere implicazioni complesse sul piano geopolitico e sulla stabilità regionale. Hamas ha già giurato vendetta per la morte del suo leader, e non è chiaro se l’operazione contribuirà effettivamente a ridurre le tensioni o se scatenerà una nuova ondata di violenze. Sinwar era una figura chiave nella gerarchia di Hamas, e la sua morte potrebbe creare un vuoto di potere che potrebbe portare a scontri interni all’organizzazione, ma anche al rafforzamento di altre figure radicali all’interno del gruppo.

Inoltre, la comunità internazionale si trova di fronte a un difficile bilancio: mentre molti Paesi occidentali sostengono il diritto di Israele a difendersi contro il terrorismo, le operazioni militari nella Striscia di Gaza hanno provocato preoccupazioni umanitarie significative, con numerose vittime civili tra la popolazione palestinese.

La morte di Yahya Sinwar, una delle figure più potenti e temute di Hamas, rappresenta un colpo significativo per l’organizzazione, ma la strada verso la pace e la stabilità nella regione appare ancora lunga e tortuosa. Mentre Israele celebra questa vittoria nella lotta contro il terrorismo, le famiglie degli ostaggi israeliani attendono con ansia una soluzione per la liberazione dei loro cari. Resta da vedere se la scomparsa di Sinwar porterà a un cessate il fuoco o se, al contrario, contribuirà a un’escalation del conflitto, rendendo ancora più complicata la situazione nella già tormentata Striscia di Gaza.

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