La lotta tra Israele e Hamas, che si manifesta in superficie, è solo un frammento di una guerra più ampia sotterranea. L’obiettivo principale dell’esercito israeliano è individuare e distruggere il complesso sistema di tunnel, gallerie e bunker in cui i vertici di Hamas si rifugiano e prendono decisioni cruciali. Una sfida considerata quasi insormontabile, ma ora un’insolita soluzione emerge: allagare questa rete sfruttando l’acqua del Mediterraneo.
Con più di 150 ingressi ai tunnel scoperti nel corso delle operazioni, l’esercito israeliano sta intensificando gli sforzi per eliminare questa infrastruttura cruciale. L’area a nord di Gaza City, la prima ad essere coinvolta nelle operazioni, è di particolare interesse per Israele, poiché costituisce una via diretta alla costa nord-occidentale di Gaza, con l’ospedale Al Shifa come punto focale. Uno degli episodi più significativi è la scoperta di un tunnel sotto l’ospedale al-Shifa, il più grande di Gaza. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno presentato un filmato, affermando di aver trovato un centro di comando strategico di Hamas, sostenendo che il gruppo utilizza i pazienti come “scudi umani”. Un tunnel fortificato di 55 metri è stato individuato sotto l’ospedale, evidenziando l’interconnessione tra la rete di tunnel e l’ospedale stesso.
Mark Regev, consigliere del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, ha dichiarato che c’è preoccupazione per la presenza di trappole esplosive nei tunnel e che le prove conclusive saranno fornite nei prossimi giorni. Le IDF hanno anche presentato prove visive di presunte attività terroristiche all’interno dell’ospedale, sostenendo che Hamas utilizzava strutture civili come copertura. Questa affermazione è stata contestata da Hamas e dal personale dell’ospedale. La situazione ha attirato l’attenzione delle organizzazioni internazionali, con l’Organizzazione mondiale della sanità che ha descritto la situazione dell’ospedale come “insopportabile e ingiustificabile” e ha annunciato piani urgenti per l’evacuazione dei pazienti rimanenti e del personale.
“L’Oms e i suoi partner stanno elaborando con urgenza piani per l’immediata evacuazione dei pazienti rimanenti, del personale e delle loro famiglie”, ha dichiarato l’organizzazione, aggiungendo che sabato erano rimasti nell’ospedale “291 pazienti e 25 membri del personale medico”. Per le Idf, l’ospedale fungerebbe invece da anticamera, se non scudo, di una base operativa di Hamas. L’indagine sull’utilizzo di strutture civili da parte di Hamas solleva domande sulla natura complessa del conflitto, mentre le autorità israeliane continuano a cercare soluzioni innovative per affrontare le sfide presentate dalla rete di tunnel di Hamas. Intanto, sono arrivati in Egitto attraverso il valico di Rafah ventinove bambini nati prematuramente. I neonati erano ancora ricoverati nell’ospedale al-Shifa di Gaza prima dell’evacuazione avvenuta sabato 18 novembre.