In un tentativo di porre fine ai combattimenti nella Striscia di Gaza, Israele ha proposto una tregua ad Hamas in cambio del rilascio di ostaggi. Secondo fonti informate, il paese sarebbe disposto a interrompere le ostilità per una o due settimane, a condizione che Hamas liberi 40 ostaggi rapiti nel massacro del 7 ottobre. La proposta è stata consegnata ai funzionari qatarioti, che agiscono come mediatori per conto di Hamas nelle trattative.
E così il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, è giunto al Cairo per colloqui con funzionari egiziani nell’ambito dei negoziati per una nuova tregua che consenta il rilascio degli ostaggi. Precedentemente, Haniyeh aveva avuto incontri con il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, a Doha, in Qatar. Durante i colloqui, Haniyeh ha sottolineato la forza della resistenza di Hamas nonostante gli attacchi sionisti aerei, terrestri e marittimi: “La Resistenza è ancora potente e coerente nonostante il considerevole volume di attacchi da parte del regime sionista. Gli incontri con Amiradbollahian in Qatar sono importanti, mostrano sostegno per Gaza e per la Palestina”.
Haniyeh ha espresso apprezzamento per il sostegno della Repubblica islamica e ha dichiarato la disponibilità di Hamas a un cessate il fuoco duraturo, ma solo a condizione che Israele interrompa gli attacchi: “Hamas è pronta per un cessate il fuoco duraturo, ma non lo negozierà finché Israele continua ad attaccare la Striscia di Gaza. L’aggressione contro il popolo di Gaza da parte del regime sionista è senza precedenti”. Tuttavia, fonti israeliane riferiscono che le posizioni rimangono distanti. Hamas avrebbe alzato la posta, chiedendo il rilascio di detenuti di “peso maggiore” rispetto a quelli già liberati da Tel Aviv durante la tregua di fine novembre. Dall’altra parte, Israele avrebbe avanzato la richiesta di riavere tutti i 129 ostaggi ancora detenuti nella Striscia, di cui solo 108 sarebbero in vita.
Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha dichiarato la disponibilità del paese a un’altra tregua che consenta il rilascio degli ostaggi e l’ingresso di ulteriori aiuti umanitari, sottolineando che la responsabilità è nelle mani di Hamas: “Siamo pronti a un’altra tregua che consenta il rilascio degli ostaggi e l’ingresso di aiuti umanitari. Tuttavia, tutta la responsabilità è nelle mani di Hamas”. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto alle parti coinvolte di rispettare il diritto internazionale per la protezione dei civili, richiedendo pause e corridoi umanitari estesi a Gaza e il rilascio immediato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. La bozza finale della risoluzione è frutto di un compromesso tra Emirati Arabi e Stati Uniti.
Il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, infine, ha espresso la speranza che la risoluzione migliori la situazione umanitaria a Gaza: “Siamo impegnati in tutta buona fede con altri Paesi. Spero quindi che arriveremo a un esito soddisfacente”. La situazione rimane fluida, e gli sforzi per una soluzione pacifica sono in corso.