Istat: donne top manager una rarità nelle imprese, solo una su 10
E’ ancora una rarità, in Italia, vedere alla guida delle imprese top manager donne o under 40. E’ quanto emerge dal report Istat “Profili organizzativi e manageriali delle grandi imprese” relativo al 2013. Soltanto il 3,7% delle imprese dichiara una età media del proprio top management pari o inferiore ai 40 anni, il 49,1% dichiara una età media tra 41 e 50 anni, il 40,7% tra 51 e 60 anni e il 6,5% una età media di oltre 60 anni di età. L’età media più frequente è 45 anni (498 imprese). Circa la metà delle imprese considerate (49,7%) ha almeno una donna tra i top manager, anche se tale ruolo rimane prevalentemente maschile: gli uomini sono l’87,8% del totale, le donne top manager appena il 12,2%. Nelle imprese principali e grandi la quota di top manager uomini sale all’89,8% mentre quella delle donne si riduce al 10,2%.
Il titolo di studio più frequente dei top manager è la laurea: il 57% delle imprese ha una quota di top manager laureati superiore al 50%, il 30,3% una quota di diplomati tra il 21 e il 50% mentre nel 23,2% dei casi i diplomati superano il 50%. I top manager che posseggono un titolo post laurea sono relativamente pochi, nel 77,8% delle imprese non superano l’1% e solo nel 3,1% superano la metà dei top manager presenti. Il 46,2% delle imprese ha almeno un top manager con legami familiari, a conferma del frequente coinvolgimento della proprietà nella gestione delle aziende. Significativa è anche l’internazionalizzazione del top management: il 17,1% delle imprese ha top manager impiegati stabilmente all’estero. Degli oltre 2.000 top manager impiegati stabilmente all’estero, il 62,3% è reclutato nel paese di investimento, il 23,6% è trasferito dall’Italia (a conferma dell’esistenza di un marcato controllo corporate sulle linee di attività anche nelle controllate estere), mentre solo il 14,1% è reclutato sul mercato internazionale.