Istigazione a delinquere, indagato deputato parlamento siciliano
Il parlamentare regionale siciliano Giuseppe Gennuso ha ricevuto un avviso di conclusione indagini dagli agenti del commissariato di polizia di Pachino con l’accusa di istigazione a delinquere ai danni del sindaco di Pachino Roberto Bruno. Durante una manifestazione di protesta, avvenuta il 30 marzo scorso davanti alla sede del Comune, in merito alla mancata erogazione dell’acqua in contrada Granelli, la cui fornitura e’ garantita dal Consorzio Granelli, di cui e’ amministratore legale il figlio di Gennuso, il parlamentare regionale, con le catene ai polsi, avrebbe esortato i partecipanti, circa 50 persone, a veicolare la loro rabbia verso il sindaco al fine di “linciarlo e ad andare oltre”.
Il video di quella manifestazione e’ finito nelle mani della polizia che ha avviato un’indagine conclusa nelle scorse ore. Il Consorzio Granelli che gestisce l’approvvigionamento idrico anche in altre zone di Pachino, tra cui le contrade Chiappa, Costa dell’Ambra e Carrata, e’ stata al centro di un’inchiesta della Procura di Siracusa. Nel novembre del 2015, fu iscritto nel registro degli indagati, insieme ad un’altra persona, con l’accusa di truffa aggravata, adulterazione delle acque e frode nell’esercizio del commercio, nell’ambito di un’inchiesta, denominata “Acque salate”, su presunte irregolarita’ nell’erogazione dell’acqua potabile in contrada Granelli.[irp]
Nell’aprile scorso, Gennuso, eletto nelle liste di “Idea Sicilia popolari e autonomisti Musumeci presidente”, e’ stato arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Siracusa con l’accusa di voto di scambio con la mafia, insieme a Francesco Giamblanco, 31 anni, genero del boss Michele Crapula, e Massimo Rubino, 49 anni, indicato dai magistrati della Procura distrettuale di Catania come l’intermediario tra il gruppo criminale e l’esponente politico.