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Italia-Bosnia 1-0, decide Frattesi, ora l’Europeo

Un gol di Frattesi decide il match contro la Bosnia dell’Italia di Spalletti che si congeda da Coverciano e vola in Germania dove il 15 affronterà l’Albania nel match di esordio dei campionati europei di calcio.

Luciano Spalletti testa i suoi ragazzi con un 3-4-2-1 che a questo punto è modulo con cui tra sei giorni la Nazionale può esordire contro l’Albania: Frattesi e Chiesa alle spalle di Scamacca, Jorginho e Fagioli a impostare in mezzo al campo, Buongiorno e Calafiori in difesa insieme a Darmian con Cambiaso e soprattutto Bellanova a spingere a tutta fascia.

Primo tempo divertente, con tante occasioni da rete. Con questo modulo gli azzurri sono sembrati più a loro agio, più confidenti, soprattutto più imprevedibili occupando quei mezzi spazi tanto invocati dal commissario tecnico perché più difficili da marcare.  La prima occasione dopo una delittuosa palla persa da Calafiori è di Hajradinovic, con un tiro a giro deviato da Donnarumma. Dopo dieci minuti il tiro di Chiesa dall’altezza del dischetto del rigore è intercettato da Katic, poi al 14esimo Frattesi dopo un tacco illuminante di Scamacca si dimentica di calciare.

La Bosnia, senza Dzeko e con soli 18 giocatori in distinta, non è comunque stata a guardare e ha provato a sfruttare le sbavature azzurre. Il gol che decide il match arriva al 38′ in un momento di ritmi bassi e prolungata melina. Su suggerimento di Chiesa, bravo Frattesi a farsi trovare libero in area e a battere Piric con una conclusione al volo. E’ un vantaggio tutto sommato meritato: l’Italia al 45esimo è avanti 1-0. Nella ripresa Scamacca sfiora il 2-0. Piric gli nega un gran gol, ma è bellissima l’azione che stava portando al raddoppio: break sulla trequarti, palla per il centravanti che controlla al volo e va vicinissimo alla rete. Poi i cambi e Scamacca ancora protagonista più volte ma finisce 1-0.

Parla Spalletti

“Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, siamo convinti di avere una buona squadra, poi ci sarà da entrare nel clima della partita vera. Abbiamo fatto giocare due formazioni quasi tutte diverse per vederli un po’ tutti perché almeno si ha la possibilità di dire loro qualcosa, che va trovato per migliorare le cose. Non abbiamo tanto tempo”. Così Luciano Spalletti ct dell’Italia, intervenuto ai microfoni di Sky Sport dopo il successo per 1-0 in amichevole contro la Bosnia. Sugli avversari: “Abbiamo palleggiato meglio dentro al campo, un po’ di più il primo tempo, ma anche nel secondo si sono viste delle trame ordinate e di qualità. Siamo mancati nell’ultimo passaggio e nel fare gol, abbiamo avuto 2-3 palle… Ad annacquare un po’ tutti ci sono stati questi mezzi passaggi dietro che non arrivano mai, queste intenzioni di far girare la palla, ma in realtà erano timidezze nel giocarla”.

Fagioli e Jorginho insieme “Hanno fatto molto bene, hanno qualità nel muovere la palla nello stretto e nel prepararsi imbucate giuste. Nel primo tempo si sono viste, c’era da dare seguito nell’andargli addosso, invece gli abbiamo concesso a volte un po’ di campo e ci siamo accontentati di ritirarsi 10 metri e la palla l’hanno tenuta anche gli altri”. Buongiorno ha giocato nella sua posizione ideale: “Ha fatto una buona partita, soprattutto difensivamente. Su queste pallate sulla prima punta è sempre andato a dare la botticina per mettere fuori tempo l’attaccante, l’ha lasciata scorrere perché era solo… Su queste cose è molto bravo, deve saper scegliere un po’ meglio perché dopo che l’ha toccata 2-3 volte e gli altri hanno trovato il posizionamento, se la gioca laterale poi diventa facile intercettarci, invece deve giocare dentro perché lì avevamo superiorità e c’era da trovare lo scarico che ci permetteva di dare seguito. Abbiamo fatto una buona partita complessivamente, ci sono stati degli atteggiamenti in dei momenti dove non si è vista questa energia, questa volontà di fare le cose e qualche retropassaggio un po’ morbido che ha permesso loro di pressarci, non abbiamo seguito la loro pressione con i centrocampisti… Quando ti pressano così è un po’ quello che si vuole perché così andiamo dentro e dietro la linea. Questo oggi però è stato un po più difficile, ma di occasioni se ne hanno avute”.

Scamacca: “Ha fatto una buona partita, il portiere gli ha preso due palle bellissime e un paio di volte non è stato fortunato nel direzionare la palla, però si è trovato con gli altri, ha scambiato, mandato dentro i compagni… Ha fatto una buona partita”. Chiesa: “Quella è un po’ la sua posizione, nella Juventus gioca da seconda punta, mentre noi mettendolo nei due a sinistra si pensa di andare a prendere tutti e due i ruoli (l’altro è l’esterno, ndr). Si è allargato un paio di volte e ha avuto la possibilità di fare l’uno contro uno, non è andato a buon fine, ma ha avuto la possibilità di scegliere la posizione. Soprattutto Cambiaso, con cui si conosce bene, gli ha permesso di scegliere se stare un po’ dentro il campo o più largo”.

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