Italia è prima per tutela eredi con leggi successioni

In Europa si afferma sempre piu’ la scelta di fare testamento e cresce la quota dei lasciti solidali. L’Italia si conferma come il Paese che meglio tutela i diritti degli eredi per tradizione e cultura, ma si piazza tra gli ultimi per il numero di testamenti redatti. Il Comitato testamento solidale, ha messo confronto l’Italia con quanto accade nel resto d’Europa, tracciando una ideale classifica europea in materia di testamento e scelte solidali in essi inclusi. Sono l’8% gli italiani che hanno gia’ fatto testamento. Il nostro Paese si posiziona a livelli bassi per la propensione a scrivere le volonta’ testamentarie, insieme alla Spagna con il 7% e la Francia con uno scarso 5%. Siamo in ritardo rispetto all’Europa del Nord, dove e’ piu’ consueto redigere un testamento per regolare la successione dei beni. Il primato spetta al Regno Unito con una quota del 48%, a seguire l’Olanda con il 32%, la Germania che registra il 28%, con una percentuale di oltre il 50% di propensi tra gli over 50, e a seguire il Belgio con il 25% e la Scandinavia con il 20%.

L’Italia, a differenza dei Paesi anglosassoni, risulta essere tra quelli che meglio tutelano i diritti e il futuro dei propri cari. A partire dal diritto romano fino alla attuale legge che regola le successioni, la famiglia e’ stata difesa, permettendo di tramandare piccole e grandi eredita’ di generazione in generazione. La possibilita’ di donare una parte del proprio patrimonio a favore di cause benefiche nel nostro Paese non lede i diritti dei familiari, ben garantiti dalla previsione nel nostro ordinamento giuridico della quota legittima, che stabilisce a seconda della composizione del nucleo familiare la parte che spetta a ciascun erede. Nel Regno Unito, all’opposto dalla nostra cultura giuridica, non e’ previsto nessun vincolo di destinazione verso i familiari. Con casi bizzari: in Cornovaglia e’ ancora in vigore una legge del 1307 che prevede che le terre e gli averi di cui non si e’ disposto per testamento vadano al Duca di Cornovaglia, il Principe Carlo. Nel solo 2006 i beni cosi’ ricevuti ammontavano a circa un milione di sterline.

I cittadini europei che inseriscono nel proprio testamento una donazione a favore di buona causa sono in crescita ovunque. Sono quasi 9 milioni gli italiani over 55 che dichiarano di conoscere e di riflettere sull’opportunita’ di fare un lascito solidale e il numero di lasciti e’ cresciuto del 10% in 10 anni. In Germania, per una persona su dieci di eta’ superiore ai 60 anni il lascito e’ un’opzione concreta, mentre sono propensi oltre il 30% dei tedeschi che non hanno figli. Se in Francia, Belgio e Spagna negli ultimi anni ci sono segnali positivi per l’aumento della loro diffusione, e’ l’Inghilterra la patria dei lasciti solidali. Grazie alla spinta delle campagne informative del Comitato inglese ‘Remember a charity’, attivo dal 2000, la quota di testamenti registrati ufficialmente che includono un lascito benefico e’ aumentata dal 12,2% del 2007 al 14,4% nel 2012. Tra il 1988 e il 2012, il numero totale e’ passato da 68.000 a 104.000. Inoltre, nel 2013 il 6% dei testamenti aperti nel Regno Unito ha visto destinare una quota delle eredita’ a una organizzazione umanitaria.

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