C’è un po’ d’Italia, non proprio poca, nell’Oscar per il miglior film di animazione’ andato a ‘Spider-Man: Un nuovo universo’ diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman. Protagonista di questa nuova avventura è Miles Morales, un adolescente di Brooklyn afro-ispanico, nuovo depositario dei poteri da Uomo Ragno, in seguito alla scomparsa di Peter Parker. Air Jordan slacciate ai piedi e un papà nel corpo della NYPD, Miles è un personaggio introdotto da Brian Micheal Bendis e Sara Pichelli nel 2011 sulle pagine del fumetto ‘Ultimate Spider-Man’. Classe 1983, la fumettista marchigiana (ma romana d’adozione) Sara Pichelli è una disegnatrice della Marvel che, con la sua matita, ha dato vita al primo afroamericano che indossa un costume del supereroe.
Per molti questo film d’animazione, che si era già aggiudicato il Golden Globe, è forse il miglior Uomo Ragno di sempre, dallo stile visivo innovativo e unico nel suo genere. I fumetti nella vita della giovane disegnatrice sono arrivati molto tardi. Appassionata di cartoni animati e animazione, “di conseguenza questa è stata anche la mia formazione. Fino al 2008 ho lavorato in quel mondo, alla Rainbow Siege. Poi dopo quella esperienza ho capito che forse non era questo ciò che faceva per me”, ha raccontato Pichelli nel 2016, ospite con una mostra personale all’interno di Cartoons on the Bay, il festival dell’animazione televisiva e cross-mediale di Rai Com.[irp]
“Solo dopo il 2008 ho scoperto il fumetto”, ha sottolineato, e “senza tanta speranza” ha partecipato all’unico concorso mai organizzato dalla Marvel per nuovi talenti. Un concorso a livello mondiale, che permetteva nel momento in cui si veniva selezionati di pubblicare con loro. “Sono entrata tra i 12 finalisti, senza tanta speranza perché avevo cominciato da poco a produrre tavole di fumetti, fondamentalmente da autodidatta”, ha ammesso. Alla fine invece è riuscita ad approdare nel gotha dei comics “e da allora è cambiato tutto”. Un mondo, quello del fumetto, “sempre meno maschilista”, che anche grazie ai cinecomics ha un pubblico sempre più ampio, “fatto anche di donne ma anche di fan con diversi interessi ed etnie”. Neil Gaiman, Alan Moore, Garth Ennis, il francese Manu Larcenet sono tra i suoi fumettisti preferiti senza dimenticare, per quanto riguarda l’Italia, Leo Ortolani (“Compro qualsiasi cosa faccia”) e Zero Calcare (“Lo sosterrò sempre”).
Parlando di Miles Morales, Sara ha detto che “l’idea di inserire un’icona che appartenesse a una minoranza etnica era nell’aria da tempo. Era un’operazione rischiosa, ovviamente – ha ammesso la disegnatrice – ma è stata una boccata d’aria fresca. Ha spaccato il pubblico, perché per i fan hardcore questo stravolgimento era impensabile. Ma credo che dopo Deadpool questo sia il personaggio più riuscito degli ultimi anni”. Nella stessa intervista la 35enne, che ha contribuito a rilanciare I Fantastici Quattro in una nuova serie a fumetti, aveva ammesso che “vedere Miles in una serie tv o in film sarebbe grandioso anche se bisognerà aspettare ancora molto”. Chissà cosa avrà pensato quando il suo sogno non solo è diventato realtà, e il suo adolescente per metà ispanico e per metà afroamericano ha fatto il grande salto al cinema, ma ha conquistato addirittura un Oscar.