Italia, Francia e Germania sostengono l’iniziativa dell’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza Josep Borrell di imporre sanzioni ad hoc al movimento estremista palestinese Hamas e ai suoi sostenitori, dopo gli “atroci e indiscrimati attacchi terroristici” del 7 ottobre scorso, già condannati “nei termini più risoluti” dal Consiglio europeo. A confermarlo, in una lettera congiunta inviata al massimo diplomatico europeo, sono stati i capi della diplomazia dei tre Paesi, Antonio Tajani, Catherine Colonna e Annalena Baerbock. “Esprimiamo il nostro pieno sostegno alla proposta di creare un regime di sanzioni ad hoc contro Hamas e i suoi sostenitori”, si legge.
In occasione del Consiglio Affari esteri del 13 novembre scorso, Italia, Francia e Germania avevano già presentato un documento sul contrasto ad Hamas e la sua delegittimazione internazionale, con l’obiettivo di individuare tutti gli strumenti atti a privare il movimento islamico palestinese di risorse, sostegno e infrastrutture. Il testo, in quella occasione, aveva ottenuto il pieno sostegno dei Paesi membri dell’Ue. “Il Consiglio europeo ha condannato Hamas nei termini più forti possibili per i suoi atroci e indiscriminati attacchi terroristici contro Israele del 7 ottobre”, ricordano i ministri nella lettera. “In risposta a questi attacchi senza precedenti, è importante che l’Unione europea prenda tutte le misure necessarie contro il gruppo terroristico Hamas e i suoi sostenitori, attraverso azioni concrete, per impedire che questi atti si ripetano ancora”.
Secondo fonti qualificate, Roma, Berlino e Parigi, in particolare, ritengono che la comunità internazionale e l’Unione europea debbano rafforzare il loro impegno per delegittimare quella che viene descritta come “la falsa narrativa” di Hamas, che propone il movimento come “difensore” della giusta “causa palestinese” e “rappresentante della popolazione palestinese”. Nello specifico, bisognerebbe individuare tutti gli strumenti atti a privare Hamas di finanziamenti e forniture d’armi, infrastrutture, anche al di fuori del territorio della Striscia, e sostegno politico. Un intento che i ministri di Italia, Francia e Germania hanno messo nero su bianco. “Questo implica un impegno europeo più risoluto contro le infrastrutture e il supporto finanziario ad Hamas, l’isolamento e la delegittimazione internazionale di Hamas, che in nessun modo rappresenta i palestinesi e le loro legittime aspirazioni”, spiegano i capi della diplomazia nella lettera a Borrell.
“La rapida adozione” di questo “regime di sanzioni”, secondo i ministri, consentirebbe inoltre di raggiungere un altro obiettivo: “inviare un forte messaggio politico sull’impegno dell’Ue contro Hamas e sulla nostra solidarietà con Israele”. L’auspicio di tutti, ha poi commentato Tajani a margine del Consiglio Affari Esteri di Bruxelles, è che “si possa arrivare a un’interruzione dei combattimenti per poter consegnare aiuti alla popolazione civile a Gaza”. Su questo, ha aggiunto, l'”Italia è fortemente impegnata”. Mentre la ministra Colonna, prima della riunione, ha precisato che la Francia sta valutando la possibilità di imporre sanzioni nazionali anche a quanti sono coinvolti negli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania. “La situazione lì ci preoccupa, soprattutto a causa dei troppi casi di violenza commessi da coloni estremisti”, ha commentato. askanews