E’ di circa 500 milioni di euro l’ammontare dei fondi che l’Italia rischia di dover rimborsare all’Unione Europea per i ritardi e l’eventuale abbandono del progetto ferroviario della Tav tra Torino e Lione. Ma il conto potrebbe salire ulteriormente e avvicinarsi a 1,2 miliardi, se si tiene conto delle risorse nel bilancio Ue ancora disponibili per la Tav fino al 2020 e che verrebbero dunque riviste o cancellate. E’ la cifra che fonti Ue ribadiscono all’AGI, sulla base dei calcoli aggiornati allo scorso novembre. La posizione di Bruxelles non e’ cambiata e l’avvertimento ribadito ancora oggi da un portavoce della Commissione, secondo cui c’e’ il rischio che l’Italia possa perdere i fondi a causa dei ritardi, e’ la stessa che l’esecutivo Ue aveva espresso mesi fa.
La novita’ sta piuttosto nello scontro politico interno alla maggioranza, con i due partiti che sostengono il governo che restano su posizioni distanti su questo tema. Bruxelles ricorda comunque che i 500 milioni di euro sono l’ammontare dei fondi gia’ versati dal bilancio comunitario all’Italia per la Tav dall’avvio del progetto a oggi. Per il periodo di bilancio 2007-2013, l’Ue ha effettuato esborsi pari a 370 milioni di euro per la TAV, a cui si aggiungono 120 milioni gia’ pagati per il 2014-2020. Questi finanziamenti dovrebbero essere restituiti dall’Italia, secondo le fonti. Le risorse ancora disponibili per la Tav nell’attuale periodo di bilancio, e a cui l’Italia dovrebbe rinunciare, ammontano invece a circa 694 milioni di euro.
Se non ci saranno cambiamenti di rotta nelle prossime settimane, nel mese di giugno l’Ue potrebbe decidere di tagliare risorse per la Tav e dirottare una parte dei 694 milioni verso altri progetti inseriti nella cosiddetta “Connecting Europe Facility”. Alla fine dello scorso anno la Commissione europea aveva evocato la necessita’ di emendare “l’accordo di finanziamento (Grant Agreement) per modificare la portata dell’azione e il suo calendario nella prima parte” del 2019. L’esecutivo comunitario non e’ ancora riuscito a organizzare un incontro con le autorita’ italiane e francesi per discutere della questione. Le fonti sottolineano comunque che piu’ passa il tempo, piu’ alto e’ il rischio di perdere fondi per la Tav. Infine – sottolineano le stese fonti – la cancellazione della Tav non sarebbe conveniente per l’Italia anche in considerazione del fatto che, nel prossimo periodo di bilancio 2021-2027, la quota di cofinanziamento a carico dell’Ue dovrebbe passare dal 40% al 50%.