Italia-Stati Uniti, Mancini: “I gol arriveranno”

Italia-Stati Uniti, Mancini: “I gol arriveranno”
A destra Roberto Mancini (foto GettyImages)
19 novembre 2018

L’Italia torna in campo domani sera a Genk contro gli stati Uniti (ore 20.45) per l’ultimo appuntamento della Nazionale del 2018. Gli azzurri di Roberto Mancini ci arrivano dopo lo 0-0 contro il Portogallo che ha fatto incassare tanti complimenti e nessun gol alla Nazionale. “I loro complimenti – dice il c.t. Mancini – ci hanno fatto piacere: alcuni giocatori mi hanno confessato che all’inizio non sapevano cosa fare per contrastarci. Contro gli Stati Uniti spero di vedere un’Italia che cerchi ancora di avere sempre la palla, propositiva, focalizzata sull’attacco”.

Tanti uomini nuovo, “qualcuno è un po’ stanco”, ampio turnover. “Tonali? Sono curioso anche io di vedere i più giovani, ed è probabile che li vedremo. Sarà una chance per chi deve mettersi in mostra: nei prossimi mesi arriverà il momento di scelte un po’ più definitive, dunque mi aspetto risposte da chi deve ancora darmene”. La certezza è Sirigu in porta, in difesa De Sciglio a destra e Biraghi a sinistra, con Rugani o Acerbi in coppia con Bonucci. A centrocampo verratti da interno, Barella davanti la difesa, e Sensi, o Gagliardini, a fare l’altro interno. Davanti gioca Lasagna centravanti, con Chiesa e probabilmente Berardi attaccanti esterni. Il problema è il gol: “perché se non segni non vinci. Però nelle ultime tre partite abbiamo avuto venti palle gol: è questione anche di sfortuna, deve girare un po’ la ruota. L’importante è creare e giocare in attacco: i gol li sanno fare, li faranno”.

Sul modulo conclude: Per provare il ‘nuovo 4-3-3’ ho aspettato di avere tutti i giocatori che nelle prime convocazioni erano infortunati: ad esempio Verratti, disponibile solo dalla gara contro l’Ucraina in poi. L’avevo visto bene in coppia con Jorginho nell’amichevole di marzo contro l’Argentina: ci abbiamo provato, pensando che ci saremmo riusciti perché quelli bravi riescono sempre a giocare insieme. Vedersi solo ogni tanto e fare così in fretta non era facile, ma è stato fondamentale: bisognava trovare il bandolo della matassa per mettere in piedi in fretta una squadra competitiva. E andando avanti così, nei prossimi mesi potremo giocarcela alla pari con tutti, in Europa”.

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