Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficialmente promulgato il disegno di legge sulle “disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di carni coltivate”. Una mossa storica che pone l’Italia come il primo paese al mondo ad affrontare attivamente la produzione di carne coltivata, vietandone la produzione, la commercializzazione e l’importazione. Il governo italiano ha trasmesso il provvedimento alla Commissione europea, notificandone i dettagli e impegnandosi a seguire eventuali osservazioni o procedure necessarie nell’ambito delle regolamentazioni europee. Tuttavia, il recepimento di tale legge è soggetto alla procedura di notifica e alla valutazione della Commissione, come specificato dalle leggi dell’Unione Europea.
La portavoce per il Mercato unico della Commissione europea, Johanna Bernsel, ha confermato la ricezione della notifica, ma ha sottolineato che la valutazione della sostanza della legge non è stata ancora avviata. Questo atto legislativo era stato precedentemente notificato in estate ma poi ritirato prima dell’approvazione parlamentare avvenuta il 16 novembre. Secondo le regole dell’Unione europea, le leggi nazionali che possono influenzare il mercato europeo devono essere preventivamente notificate alla Commissione. Il mancato rispetto di questa procedura potrebbe comportare la richiesta ai tribunali nazionali di dichiarare la legge inapplicabile, nel caso in cui venga applicata in contrasto con le leggi dell’UE.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha celebrato l’approvazione di questa legge come un “risultato straordinario, ottenuto con un ddl promosso dal Governo, sostenuto con la sottoscrizione di una petizione popolare di milioni di cittadini e attraverso atti di indirizzo di migliaia di assise comunali e di tutti i Consigli regionali”. Secondo il ministro, questa legge mira a proteggere il territorio, l’occupazione, promuovendo l’equità sociale e garantendo la qualità alimentare come aspetti fondamentali del cibo, che non deve solo nutrire ma anche garantire il benessere. Lollobrigida ha evidenziato “come l’Italia sia tornata vettore, modello e avanguardia politica su temi come la sicurezza alimentare collegata alla salute. Come ha spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della COP28, bisogna garantire buon cibo a tutti”, ha concluso Lollobrigida.