Italiani all’estero al neo premier Renzi, necessita viceministro che ci rappresenti

Sono emigrati italiani e ora vivono all’estero: ma chiedono al nuovo governo Renzi un viceministro che li rappresenti. Abbiamo intervistato Max Bono, coordinatore e fondatore di Cicero, una delle reti di italiani all’estero più grande del mondo

Max, tu sei il coordinatore nonché ideatore di Cicero, una rete che riunisce una grandissima comunità di italiani all’estero. Come è nato questo progetto e perché?
“Cicero è nato nel maggio 2009 per aiutare un italiano indigente di Bahia, abbandonato dalle autorità consolari di Salvador. Da questo episodio, un gruppo di 20 italiani residenti in tutte le parti del mondo ha deciso di fare rete per aiutarsi a vicenda e far sentire le voci delle comunità italiane emigrate e pian piano siamo diventati il gruppo di italiani residenti all’estero più esteso del mondo”.

State portando avanti ora una richiesta al nuovo governo Renzi per dotarvi di un viceministro per gli italiani all’estero. Perché necessitate di una figura del genere?
“Perché siamo una grandissima risorsa per l’Italia e al momento non siamo valorizzati. Solo con un vice-ministro con competenza esclusiva per gli italiani all’estero potremmo interagire con il governo italiano e lavorare insieme per il bene del nostro paese”.

Ma se volevate il bene del nostro Paese non potevate restare? E, soprattutto, una volta presa la decisione di andar via, perché ora vorreste un rappresentante italiano?
“Gli italiani che decidono di partire hanno alle spalle esperienze diversissime, personali e di governo. Noi però possiamo portare agli italiani d’Italia la nostra esperienza per migliorare e svecchiare la classe dirigente italiana che sembra aver perso il contatto con la realtà. Vogliamo agire per il nostro paese e possiamo farlo”.

Sei andato via dall’Italia tanti anni fa ormai e hai girato diversi Paesi, approdando poi in Brasile. Cosa ti manca dell’Italia e come pensi di poter fare il bene degli italiani dal Brasile?
“Dell’Italia mi mancano molte cose qui, soprattutto la cultura. Possiamo insegnare molto agli altri popoli e già lo facciamo all’estero dove c’e’ un interesse grandissimo per l’Italia. Gli emigrati italiani sono molto frustrati dal senso di deriva in cui si trova l’Italia ora ma sono sicuro che con il nostro contributo le cose miglioreranno e molto”.

Ad un giovane che vuole emigrare quali sono i consigli che ti sentiresti di dare?
“Vivere all’estero è molto diverso dall’andarci in vacanza. E’ una scelta di vita. Bisogna stabilirsi lì per un po’, vivere come un locale e poi decidere se stabilirsi definitivamente o no. Noi, con Cicero, nel nostro piccolo, cerchiamo di far integrare i nuovi arrivati in terra straniera”. www.tafter.it

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