Italiani popolo di depressi: ce ne sono 2,6 milioni

Italiani popolo di depressi: ce ne sono 2,6 milioni
16 marzo 2016

depressioneLa depressione colpisce 2,6 milioni di italiani (4,3% della popolazione), ovvero una persona su 23. Tra le cause della depressione, l’Istat nella sua ultima indagine elenca: gravi problemi economici, una malattia debilitante, eventi dolorosi, perdita del lavoro. Insomma la crisi incombe non solo sulle finanze, ma anche sulla salute dei cittadini, e sul loro benessere psicologico. “Le cure antidepressive hanno risultato positivo fino all’80% dei casi, purtroppo vi fanno ricorso in pochi, solo la metà di chi ne avrebbe bisogno e sempre in ritardo. In tanti negano il problema, e i tagli alla sanità non aiutano. – spiega lo psicoterapeuta Giovanni Porta – Le persone che si trovano a combattere un umore depresso si scontrano spesso con diffusi pregiudizi del tipo ‘dai muoviti, basta un po’ di volontà per uscire dalla crisi’ oppure ‘pensa a chi sta peggio di te’ oppure ancora ‘basta che esci e ti diverti e passa tutto’. Atteggiamenti simili possono risultare profondamente colpevolizzanti verso chi sta attraversando un momento di crisi e sono sicuramente più dannosi che utili. La depressione è un sintomo, la punta di un iceberg di un processo di adattamento alla realtà non ben riuscito. La persona con umore depresso è di solito profondamente insoddisfatta perché nella sua vita mancano elementi importanti quali amore, stimoli, realizzazione relazionale e professionale, oppure perché pur avendo queste cose non riesce a sentirsi felice”. “La conseguenza della depressione è prendersela con se stessi, – spiega Porta – additandosi come incapaci, inetti, pavidi e facendo in modo che la stima di sé lasci il posto alla condanna e al disprezzo. Non è raro sentire una persona depressa affermare di farsi schifo, o di non valere nulla. Situazioni simili vanno affrontate in maniera professionale. La psicoterapia può essere un aiuto importantissimo: l’inizio di un percorso di cambiamento all’interno del quale trovare il modo di utilizzare le proprie risorse personali per affermarsi nella realtà invece che per condannarsi, imparando a convivere con i propri limiti e con la parte di sofferenza indissolubilmente legata all’esistenza umana”.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti