Sempre più anziani e malati: almeno due patologie per il 70,7% degli over 65

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Italiani sempre più anziani e malati cronici: il 70,7% degli over 65 ha almeno due patologie concomitanti e assume dai 5 ai 10 farmaci al giorno, che spesso entrano in conflitto tra loro e costringono circa 1,5 milioni d’italiani a nuovi ricoveri in ospedale per far fronte ai danni provocati dalla loro interazione. A citare i dati del Rapporto Osservasalute 2017 è la Federazione nazionale dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi) che – in occasione del suo XXIII congresso, in programma dal 12 al 15 maggio al Palazzo della cultura e dei congressi di Bologna – dedicherà particolare attenzione a una nuova figura professionale: quella dell’Hospitalist, medico internista con competenze cliniche, gestionali e relazionali necessarie per seguire pazienti affetti da più patologie croniche.

Al congresso bolognese parteciperanno, tra gli altri, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi e il direttore generale dell’Aifa Mario Melazzini. “Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo – afferma Andrea Fontanella, presidente nazionale Fadoi – e il terzo per aspettativa di vita. I nuovi farmaci, le nuove tecnologie, la diagnostica rapida ed efficace hanno permesso di contrastare in modo significativo le malattie acute: si muore molto meno per infarto e ictus, persino il cancro è stato ‘cronicizzato’. Eppure il 70,7% degli over65 ha almeno due patologie concomitanti e assume dai 5 ai 10 farmaci al giorno”. “Questi pazienti, presenti in tutti i reparti ospedalieri, non solo in quelli di Medicina interna – prosegue – vengono gestiti per i loro problemi in modo frammentato, spesso da differenti sub-specialisti che si occupano della patologia d’organo, senza tener conto della complessità e delle politerapie. Soprattutto non hanno un medico di riferimento che abbia la cultura della complessità e una visione globale della persona, oltre alla capacità di gestire la comunicazione col paziente e i suoi famigliari. In pratica, un medico che, oltre a sapere, sappia fare. Questa figura professionale è quella che coincide con l’internista ‘dottore degli adulti’”. “La Fadoi – ricorda Fontanella – ha già iniziato un percorso formativo in questa direzione, proiettando le competenze dell’internista, gestore della complessità, verso una conduzione trasversale della stessa in tutti i reparti ospedalieri. È questa la figura dell’Hospitalist in chiave tutta italiana, per garantire la migliore assistenza ai pazienti cronici e complessi”.[irp]

Durante i lavori del congresso, particolare attenzione verrà data all’eccesso dei farmaci prescritti agli over 65, causa sempre più frequente delle riospedalizzazioni che hanno spinto l’Oms a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Medication without harm”. Progetto che anche in Italia vede in prima linea medici e infermieri con un unico obiettivo: ridurre i danni correlati all’abuso e all’errato uso dei farmaci, migliorando le pratiche e riducendo gli errori terapeutici. Ampio spazio sarà dedicato al ruolo che Fadoi sta assumendo nei confronti del servizio del Ssn e al contributo delle società scientifiche nella produzione di informazioni utili al Servizio sanitari nazionale e all’Aifa. Quindi focus su: malattie rare, rene e gravidanza e infezioni gravi in Medicina interna.[irp]