E’ italiano il nuovo metodo per prevenire infezioni ospedaliere

E’ italiano il nuovo metodo per prevenire infezioni ospedaliere
12 aprile 2018

Un nuovo metodo per sanificare gli ambienti ospedalieri, combattere i batteri, consentendo maggiore sicurezza e un consistente risparmio al sistema salute. Questa l`essenza del Sistema di pulizia e sanificazione PCHS, presentato questo mattina al ministero della Salute. Secondo un rapporto dell`OMS , le ICA (Infezioni Correlate all`Assistenza) provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilità a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso. In Europa, le ICA provocano ogni anno 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi attribuibili e 110.000 decessi per i quali l`infezione rappresenta una concausa. I soli costi diretti di questa vera e propria emergenza negli Ospedali ammontano a circa 7 miliardi di euro. “Uno studio tutto italiano che porta risultati di questo tipo è motivo di orgoglio”, ha dichiarato Walter Ricciardi, presidente dell`Istituto Superiore di Sanità, in merito a questa metodologia innovativa incentrata sulla competizione biologica.

“Sono risultati importantissimi – ha proseguito Ricciardi – che riguardano due priorità della nostra agenda: ridurre le infezioni, prima causa di rischio all`interno degli ospedali; farlo attraverso un sistema che consente un risparmio al Sistema, e dunque fornendo un contributo al nostro dovere di rendere sostenibile la spesa per mantenere la straordinarietà del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Il fatto che tutto questo sia arrivato grazie a uno studio che ha messo in rete università e ospedali italiani è un modello che dobbiamo essere in grado di incentivare. A un`ora di aereo da qui ci sono Paesi che mettono a disposizione della ricerca tutto quanto necessario per produrre valore, ricchezza, lavoro. L`Italia ha tutti gli strumenti per essere protagonista del futuro”. Secondo alcuni risultati dello studio pubblicato sul Journal of Clinical Trials, si è ottenuta la riduzione del 52% delle infezioni correlate all`assistenza, riduzione tra il 70 e il 96% della riduzione dei patogeni rispetto ai metodi tradizionali di igienizzazione e una riduzione tra il 70 e il 99.9% dei germi di resistenza gli antibiotici. E una riduzione del 15-20% dei costi diretti di produzione rispetto ai metodi tradizionali.

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