Politica

Ius soli spacca maggioranza, torna ipotesi fiducia. Ap: “Non la votiamo”

L’ipotesi sul tavolo e’ quella di accelerare. Di spingere sullo ius soli prima che la legge di stabilita’ approdi nell’Aula a palazzo Madama. L’ipotesi si sta facendo strada nel gruppo dem al Senato ma, spiegano fonti parlamentari, sono comunque in corso le verifiche sui numeri. Il ‘piano A’ prevede il ricorso alla fiducia sul testo attuale che pero’ e’ contrastato e non poco dai centristi che continuano a puntualizzare che “non voteremo mai la fiducia posta su un tema cosi’ delicato e che non e’ nel programma di governo, ne’ usciremo dall’Aula” per far passare la legge dello ius soli cosi’ com’è”. “Ribadisco quanto Alternativa popolare ha sempre sostenuto – afferma Maurizio Lupi, coordinatore nazionale di Ap -: la cittadinanza non e’ l’inizio ma il termine di un percorso, per la quale ai figli di cittadini stranieri non basta la nascita, ma e’ il compimento di un percorso che prevede l’apprendimento della lingua e della nostra cultura con i valori costituzionali ad essa connessi”. A questo punto, si sta cercando di costruire una maggioranza affinche’, anche senza i voti di una parte di Ap, il provvedimento possa passare. Il ‘piano B’, invece, e’ quello di arrivare, cosi’ come chiedono i centristi, ad una modifica del testo ma l’iter sarebbe molto piu’ complicato in quanto sarebbe necessario un nuovo passaggio alla Camera. Alternativa popolare insiste sulla necessita’ di partire dallo ius culturae, ma “occorre considerare per intero il percorso dell’obbligo”, sottolinea chi nel partito sta trattando sul tema. I centristi da tempo hanno detto si’ ad un eventuale emendamento del governo in questa direzione. Lo ius culturae al momento prevede che i minori stranieri nati nel nostro Paese o arrivati entro i 12 anni di eta’ possano diventare italiani dimostrando di aver frequentato regolarmente almeno 5 anni di percorso formativo. Su questa tesi, con eventuali cambiamenti, si e’ attestato formalmente tutto il gruppo, a partire da Lupi.[irp]

E’ una partita ancora incerta, anche se Gentiloni nei suoi incontri ripete che il dossier e’ sempre sul tavolo. E lo stesso Zanda e’ convinto della necessita’ di portare a casa la legge secondo la quale i bambini nati in Italia da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza italiana se uno dei genitori e’ titolare di diritto di soggiorno illimitato oppure di permesso di soggiorno dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo. “Sarebbe un segnale anche politico”, osservano all’interno del Pd. Ovvero una mano tesa a Pisapia che da tempo preme per l’approvazione del testo. Ap resta fredda: la proposta dei centristi e’ quella di mettere al centro dell’agenda il tema della cittadinanza per la prossima legislatura. Ma nel partito del Nazareno si sta facendo strada la convinzione della necessita’ di provare a chiudere il cerchio. Circa settanta parlamentari hanno iniziato lo sciopero della fame. Tra questi Delrio che ieri e’ andato a palazzo Chigi e poi dagli studi di ‘Porta a porta’ ha rilanciato la battaglia sul piano dei valori. “Questo voto e’ di coscienza individuale dei parlamentari. Se non ci sara’ la maggioranza in Parlamento amen”, ha affermato il ministro dei Trasporti. Il problema e’ che, anche qualora si arrivasse a calendarizzare il provvedimento in Aula, occorre trovare i numeri necessari. Il dossier e’ nelle mani del ministro Finocchiaro che ha avviato contatti con il gruppo di Ap. “Ma stiamo tentando – spiegano fonti parlamentari dem – di vedere se c’e’ la possibilita’ di farlo passare o arrivare perlomeno ad una mediazione. Ci proveremo ancora”. Pesano i quasi 5mila emendamenti della Lega ma la fiducia ‘tecnica’ verrebbe votata anche da Sinistra italiana, probabilmente da Ala e da altri parlamentari del gruppo misto.[irp]

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redazione