Cronaca

Ivanka Trump in aula, la procuratrice: “Dubbi sulla credibilità”

Al processo civile per frode finanziaria contro Donald Trump, sua figlia Ivanka ha preso le distanze affermando sotto giuramento di non ricordarsi i dettagli delle trattative avute con le banche sulle condizioni dei prestiti quando era dirigente della Trump Organization, l’azienda dell’ex presidente degli Stati Uniti, negli anni 2011 e 2016. “Ivanka Trump è stata cordiale, lei è stata educata, è stata contenuta ed è stata molto cortese. Ma la sua testimonianza solleva alcune domande in merito alla sua credibilità”, ha commentato Letitia James, la procuratrice generale dello Stato di New York, che chiede multe da 250 milioni di dollari e severe restrizioni sul modo in cui opera l’attività di Trump nello Stato.

Un giudice ha già ritenuto Donald Trump e due figli adulti, Eric e Donald Jr, responsabili di frode, stabilendo che avevano gonfiato gli asset per garantire prestiti favorevoli. Anche Ivanka Trump, 42 anni, inizialmente era una co-imputata, fino a quando una corte d’appello non si è pronunciata a suo favore quest’anno. “La realtà è che sulla base di prove, di documenti, lei ha chiaramente partecipato alle trattative e all’ottenimento di prestiti, di prestiti favorevoli a vantaggio della Trump Organization, per il signor Trump, per i fratelli e per se stessa”, ha poi spiegato.

 

Per Alina Habba, legale di Donald Trump, andrà tutto bene perché “non abbiamo niente da nascondere”: “Penso che il procuratore generale debba esaminare questo. Penso che davvero debba avviare delle indagini e penso che debba guardare a quanto denaro è stato speso da New York in uno scandalo falso, un fake, che è un affare politico, essenzialmente munizioni per Letitia James”.

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