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Jannik Sinner, da San Candido alle vette del tennis

A San Candido, 3365 abitanti in provincia di Bolzano, sono abituati alle vette, all’altezza, a guardare tutti dall’alto in basso. Mai avrebbero pensato, però, che a San Candido sarebbe nato il tennista più forte al mondo; Jannik Sinner che di anni ne ha 22 e sulle nevi di San Candido ha costruito i suoi successi.

Jannik cresce all`ombra di un rifugio denominato Fondovalle, o Talschlusshütte. Normale che, in un ambiente simile, il primo contatto col mondo dello sport passi dagli sci. Si dedicherà allo sci alpino fino ai 13 anni, dopodiché accantonerà questa passione per inseguire il sogno del tennis. A Bordighera brucia le tappe: il suo esordio nel tennis professionistico arriva a soli 14 anni e arrivano i primi successi a livello Futures e Challenger. Il 2019 è l`anno del boom. A Roma, dove gioca grazie ad una wild card ottiene la prima vittoria in un Masters 1000, su Steve Johnson. Entra in tabellone agli Us Open. Si toglie pure la soddisfazione della vittoria alle Next Gen ATP Finals, torneo che raggruppa i migliori giovani talenti del tennis internazionale.

A fine 2020 sfonda la barriera della top 50. Il suo primo titolo ATP arriva a Sofia (250), in finale contro Vasek Pospisil. Nel 2021 si porta a casa tre titoli ATP (Washington, Sofia e Anversa), spingendosi fino agli ottavi di finale agli US Open. Nel Master 1000 di Miami è sconfitto dal polacco Hurkacz. Il 2022 è l’anno da dimenticare: Covid, problemi al ginocchio, all`anca e alla caviglia. Troppi ritiri: Sinner si spinge fino ai quarti di finale degli Us Open salvo poi venire punito dalla bestia nera Stefanos Tsitsipas. Centrerà i quarti a Wimbledon e New York, gli unici acuti di una stagione sottotono.

Ma è anche l’anno dei cambiamenti: la decisione di separarsi da Piatti, lo storico coach. Al posto di Piatti, è subentrato Simone Vagnozzi. Sinner ha voluto poi ampliare il suo staff introducendo la figura del super coach in Darren Cahill, già allenatore di Lleyton Hewitt, Andre Agassi e Simona Halep. Il 2023 parte bene ma al Roland Garros 2023 arriva la cocente eliminazione al secondo turno: due match point falliti nel ko in cinque parziali contro il tedesco Altmaier. A Wimbledon, dove è testa di serie n.8, diventa il più giovane tennista italiano ad aver raggiunto la semifinale di uno Slam. A impedirgli l’accesso in finale è il sette volte campione Novak Djokovic, che s’impone in tre set. A Toronto arriva il primo master 1000 e il sesto posto nel ranking ATP, oltre che l’ottavo titolo in carriera con 22 anni da compiere a breve.

La rinuncia alla Coppa Davis provoca qualche critica ma Sinner è un jet decollato: vince Pechino, Vienna eguagliando il numero di successi di Adriano Panatta. Arriva il successo nelle ATp Finals e la Coppa Davis. A 48 anni dal Roland Garros di Panatta, l’Italia torna ad avere un campione Slam: Sinner supera Medvedev in finale di Australian Open. In 5 set, rimontando un 2-0 che sembrava pesantissimo. Nel 2024 arrivano i successo a Rotterdam, Miami, il ritiro da Montecarlo per il problema all’anca e la dolorissima rinuncia a Roma. Il resto è storia di oggi con Jannik Sinner numero uno al mondo. La storia riparte da lui.

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