E’ morto Jean-Marie Le Pen, leader storico dell’estrema destra francese. Aveva 96 anni

Fondatore del Front National (oggi Rassemblement National) negli anni Settanta. La vetta della sua carriera politica fu raggiunta nel 2002, quando riuscì a superare il primo turno delle elezioni presidenziali

Jean-Marie Le Pen

Jean-Marie Le Pen

Jean-Marie Le Pen, figura emblematica e controversa dell’estrema destra francese, è morto all’età di 96 anni presso l’ospedale di Garches, nei pressi di Parigi. La notizia è stata comunicata dalla sua famiglia, che lo ha descritto come circondato dai suoi cari e dagli amici negli ultimi momenti della sua vita.

Fondatore del Front National (oggi Rassemblement National) negli anni Settanta, Le Pen è stato una figura centrale e divisiva della politica francese per oltre mezzo secolo. La sua carriera politica è stata caratterizzata da posizioni estreme, in particolare in tema di immigrazione, che gli hanno valso una reputazione di “Diavolo della Repubblica” tra i suoi detrattori. Nonostante le numerose controversie, il suo talento oratorio e la capacità di mobilitare ampie fasce della popolazione hanno segnato profondamente la scena politica francese ed europea.

Una vita tra politica e polemiche

Jean-Marie Le Pen nacque il 20 giugno 1928 a La Trinité-sur-Mer, in Bretagna, in una famiglia modesta: suo padre era pescatore e sua madre sartina. Rimasto orfano di guerra a 14 anni, fu dichiarato “protetto della Nazione”. Dopo aver conseguito il diploma, studiò giurisprudenza a Parigi e si avvicinò alla politica attraverso il movimento monarchico “Restaurazione Nazionale”. Laureatosi nel 1953, si arruolò nella Legione straniera, partecipando a conflitti in Indocina, Suez e Algeria.

La sua carriera politica iniziò ufficialmente nel 1956, quando fu eletto deputato all’Assemblea nazionale, il più giovane della sua epoca. Nel 1972 co-fondò il Front National, partito che sotto la sua guida divenne il simbolo della lotta contro l’immigrazione e dell’affermazione di un nazionalismo radicale. La sua retorica provocatoria e le sue dichiarazioni controverse – tra cui la famigerata definizione delle camere a gas naziste come “un dettaglio della storia” – gli costarono accuse di razzismo, xenofobia e antisemitismo, portandolo spesso al centro di scandali e critiche.

Il momento più alto: le elezioni del 2002

La vetta della carriera politica di Le Pen fu raggiunta nel 2002, quando riuscì a superare il primo turno delle elezioni presidenziali, sconfiggendo il candidato socialista Lionel Jospin. Al ballottaggio, però, fu nettamente sconfitto dal presidente uscente Jacques Chirac, sostenuto da una mobilitazione senza precedenti della sinistra e del centro-destra per impedire l’ascesa dell’estrema destra all’Eliseo.

Dopo aver ceduto nel 2011 la guida del Front National alla figlia Marine, Jean-Marie Le Pen fu espulso dal partito nel 2015 a causa di divergenze politiche e di nuove dichiarazioni controverse. Nonostante l’allontanamento dalla politica attiva, continuò a essere un punto di riferimento per una parte dell’elettorato di destra radicale.

Un’eredità controversa

Jean-Marie Le Pen lascia un’eredità complessa. Da un lato, è stato celebrato dai suoi sostenitori come un “combattente intrepido” e un “difensore del popolo francese”, come affermato in un comunicato dal Rassemblement National. Dall’altro, è stato aspramente criticato per le sue posizioni estremiste e per aver contribuito a polarizzare il dibattito pubblico in Francia.

Le Pen stesso, in una delle sue ultime interviste nel 2023, dichiarò: «Vorrei essere ricordato come un combattente leale per la mia causa. Non rimpiango nulla». Riconobbe però il carattere “sventurato” della sua battaglia politica, ammettendo che il giudizio finale sulla sua vita e carriera appartiene alla Storia.

Reazioni alla sua morte

L’Eliseo, in un comunicato ufficiale, ha definito Le Pen “una figura storica dell’estrema destra” che “ha avuto un ruolo di rilievo nella vita pubblica francese per quasi settant’anni”. Il presidente della Repubblica ha espresso le sue condoglianze alla famiglia, sottolineando che il co-fondatore del Front National è ora sottoposto “al giudizio della Storia”.

Il Rassemblement National ha reso omaggio a Le Pen, ricordandolo come un politico coraggioso e un tribuno del popolo, capace di tenere viva la “piccola fiamma tremolante della nazione francese” anche nei momenti di difficoltà.

Jean-Marie Le Pen lascia tre figli, tra cui Marine, e numerosi nipoti, tra cui Marion Maréchal, esponente di spicco della destra francese. Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo significativo e controverso della politica francese e europea.