“Jusqu’à la garde” su violenza coniugale trionfa ai César

Quattro premi, tra cui miglior film, all’opera di Xavier Legrand

Léa Drucker

“Jusqu’à la garde” (“L’affido”, il titolo scelto per l’edizione italiana), film di Xavier Legrand sulla violenza coniugale, è stato il grande vincitore dei César, i premi della cinematografia francese, che si è aggiudicato quattro riconoscimenti tra cui quelli per il miglior film e la migliore attrice, andato a Léa Drucker. Il lungometraggio, che il regista considera “occasione per pensare alle vittime di violenza domestica in un giorno diverso dal 25 novembre”, la giornata internazionale per la lotta alla violenza contro le donne, ha vinto anche i premi César per il miglior montaggio e la migliore sceneggiatura.

“Vorrei dedicare questo premio a tutte le Miriam (il nome della protagonista femminile, NdR), a tutte quelle donne che non vivono in una fiction ma si trovano in questa tragica realtà”, ha detto Léa Drucker, migliore attrice per il suo ruolo di una madre fragile ma coraggiosa. “Credo che la violenza inizi con le parole, quelle parole che vengono usate ogni giorno e che si ritiene siano ordinarie, banali. Le usiamo con il pretesto dell’umorismo e non ci rendiamo conto che queste parole sono già l’inizio di una minaccia”, ha aggiunto. Questo film “è stato fatto da un uomo e ne sono orgogliosa”, ha detto ringraziando Legrand e rendendo omaggio alle attiviste femministe. Il lungometraggio racconta la storia di Miriam che, per proteggere il figlio dal marito, da lei accusato di violenza fisica e psicologica, chiede la custodia esclusiva. Il giudice responsabile del caso concede invece la custodia condivisa e il figlio della coppia si ritrova ostaggio delle ossessioni del padre.[irp]