La Juventus si laurea Campione d’Italia per la nona stagione consecutiva, striscia record nella storia dei cinque maggiori campionati europei. E così i bianconeri non sprecano il secondo match point e chiudono il discorso scudetto con 180 minuti di anticipo. Il trionfo tricolore diventa matematico allo ‘Stadium’ con il 2-0 inflitto alla Sampdoria di Ranieri, già salva ma venuta a Torino non in gita: per i bianconeri è il 36° titolo della storia, il nono consecutivo, il primo della gestione Sarri, che va dunque subito a dama ma con qualche affanno in più rispetto ai suoi predecessori.
Sarri schiera Cuadrado nel tridente offensivo con Dybala e CR7, e ripropone Pjanic nella cerniera di centrocampo completata da Rabiot e Matuidi. Ranieri sceglie un 4-4-2 con Tonelli impiegato come terzino destro e la coppia Ramirez-Quagliarella in avanti. Primi 45’ tutt’altro che semplici per la capolista. Ci prova subito Ramirez di testa: Szczesny presente. I padroni di casa faticano a costruire occasioni e perdono per infortunio prima Danilo (dentro Bernardeschi) e soprattutto Dybala, sostituito da Higuain.
Blucerchiati ancora minacciosi al 35’ e 38’ sempre con Quagliarella: Szczesny blocca a terra la conclusione dalla distanza e ferma il secondo tentativo dell’attaccante napoletano, che però da dentro l’area poteva decisamente far meglio. Il finale di tempo è però tutto della Juve: Audero respinge coi pugni la potente stoccata di Bernardeschi (44’) e alla fine di un lunghissimo recupero (52’) è vincente lo schema su punizione, con Pjanic che finta di calciare ma mette invece un pallone basso per Ronaldo che appena dentro l’area, di destro, non perdona.
Per il fuoriclasse portoghese si tratta del 31° centro stagionale. Ospiti tre volte vicini al pari ad inizio ripresa: esce di pochissimo la deviazione sottoporta di Leris (51’), Szczesny evita la beffa su un’insidiosa punizione di Ramirez che taglia tutta l’area (53’), sul successivo angolo finisce di un soffio a lato la capocciata di Tonelli (54’). La Juve prova ad approfittare degli spazi concessi inevitabilmente dagli avversari e al 67’ mette il sigillo sul match. Ronaldo rientra sul destro e calcia, Audero non trattiene e sulla ribattuta arriva il tap-in di Bernardeschi, alla prima rete in A dopo quasi due anni a secco.
La formazione di Ranieri, comunque, non vuole arrendersi e si procura un’altra buona opportunità con il colpo di testa di Quagliarella, fermato ancora da Szczesny. I ragazzi di Sarri, invece, provano ad aumentare ulteriormente il vantaggio nel finale – grazie anche alla superiorità numerica causata dal doppio giallo per Thorsby – ma Higuain fallisce il tris da ottima posizione.
A un minuto dal termine, poi, Depaoli si fa superare in velocità da Alex Sandro e lo stende in area. Dal dischetto CR7 ha la possibilità di arrotondare il suo score personale, ma il forte destro dagli 11 metri sbatte sulla traversa e grazia la Samp (e Immobile). La rabbia per l’errore dura quei pochi secondi prima del fischio finale che sancisce la vittoria della Juve, campione d’Italia per il 9° anno di fila. Nessuno, nei top-5 campionati europei, aveva mai registrato una serie così lunga di successi in patria.
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo (29′ Bernardeschi), De Ligt (78′ Rugani), Bonucci, Alex Sandro; Rabiot, Pjanic (78′ Bentancur), Matuidi; Cuadrado, Dybala (40′ Higuain), Cristiano Ronaldo. All. Sarri
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Tonelli, Yoshida, Chabot (22′ Leris), Augello; Depaoli, Thorsby, Linetty, Jankto (74′ Gabbiadini); Ramirez (91′ Maroni), Quagliarella. All. Ranieri
Ammoniti: Pjanic (J), Tonelli (S), Jankto (S), Bernardeschi (J), Cuadrado (J), Rabiot (J)
Espulsi: Thorsby al 77′ per doppia ammonizione
Note: Cristiano Ronaldo calcia sulla traversa il rigore all’89’