Juve vince senza sudare, con la Lazio basta Khedira. Allegri sale a 6 punti, Inzaghi resta a 3

CALCIO Ai bianconeri bastano venti minuti ai suoi livelli e un diagonale chirurgico del centrocampista tedesco. I biancocelesti determinati nel primo tempo quanto inconcludente nella ripresa

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Massimo risultato con il minimo sforzo. Alla Juventus bastano venti minuti ai suoi livelli, e un diagonale chirurgico di Khedira al 21′ st, per piegare, all’Olimpico, le resistenze di una buona Lazio, tosta e determinata nel primo tempo quanto inconcludente nella ripresa. Allegri sale a 6 punti, Inzaghi resta a 3. Inizio volitivo degli uomini di Inzaghi che, schierati con un insolito 3-4-3 con i due terzini Basta e Lukaku avanzati a centrocampo e il colosso Bastos accanto a De Vrij, pressano alto sul portatore di palla avversario e cercano con insistenza i raddoppi sugli esterni per sfruttare la superiorita’ numerica in fascia. La prima occasione, pero’, e’ di marca bianconera, al 9′.Errore in ripiegamento di Basta, che, disturbato da Alex Sandro, invece di spazzare rientra pericolosamente verso l’area palla al piede, sul rinvio il pallone finisce sulla testa di Dybala che impegna severamente Marchetti in tuffo. Poi e’ la squadra di Allegri ad alzare il baricentro trascinata dall’ex Palermo, che gioca a tutto campo ed e’ sempre lucido sia da ‘regista’ sia come punto di riferimento davanti.

Al 23′ puntata offensiva dei biancocelesti: il cross di Felipe Anderson rimbalza davanti a Buffon che riesce a deviare di quel tanto che basta da permettere a Benatia di anticipare di un soffio Lulic. Curiosita’: al 25′ time out di due minuti, su comune accordo delle societa’, per consentire ai giocatori di riprendersi dal gran caldo: all’Olimpico la temperatura nel primo tempo vola sopra i 30 gradi. Anche l’intervallo e’ piu’ lungo del solito. Alla ripresa del gioco i campioni d’Italia tengono bene il campo ma cercano troppo spesso la soluzione individuale a discapito della qualita’ nella circolazione della palla (complici l’assenza di Bonucci e la panchina di Pjanic), e anche per questo Dybala e’ spesso costretto a ripiegare per andarsi a prendere il pallone e impostare la manovra offensiva. Col risultato che all’intervallo il risultato e’ ancora bloccato, giustamente, sullo 0-0.  In apertura di ripresa il leitmotiv e’ lo stesso: bianconeri ingabbiati nel pressing biancoceleste e gli esterni Anderson-Lukaku, da una parte, e Basta-Lulic, dall’altra, a tenere in apprensione il reparto arretrato di Allegri. Il peso offensivo dei bianconeri, pero’, e’ di tutt’altra pasta: basta un bel lancio di Alex Sandro per creare pericoli, Mandzukic lascia rimbalzare e spara in porta di piatto, Marchetti respinge come puo’, sul pallone si avventa Dybala che si libera di un avversario in un fazzoletto di terra e sfiora il secondo palo col sinistro.

Insiste la Juventus: il lancio di Dani Alves sorprende ancora la difesa biancoceleste, dal fondo campo Dybala serve di tacco l’accorrente Khedira, il cui tiro-cross finisce fuori di un soffio, con Mandzukic in agguato. E’ il preludio del vantaggio: al 20′ entra Higuain per il croato, un minuto dopo Dybala serve in profondita’ Khedira, Biglia non riesce a intervenire e Radu si perde il tedesco che infila Marchetti con un destro a incrociare sul secondo palo. Dopo il gran dispendio di energie della prima frazione la Lazio e’ frastornata, l’unico sintomo di una reazione arriva al 30′ con il destro alto (deviato) di Patric da posizione centrale. Higuain, guardato a vista, viene stoppato per due volte da Bastos, autore di un’ottima prova, poi Parolo (41′) ci prova a fuori area ma Buffon para a terra: e’ il primo e unico tiro in porta della Lazio in tutta la partita. Al 48′ si fa vedere anche un’altra bocca di fuoco a disposizione di Allegri, il croato Pjaca, che si libera con un numero di Radu ma tira troppo debolmente. Allegri sale a 6 punti, l’anno scorso di questi tempi era gia’ in fondo alla classifica.