Politica

Kissinger vede Xi, viaggio “privato” ma con accoglienza da leader

La sorprendente visita di Henry Kissinger in Cina, che è culminata oggi con un colloquio “a cuore aperto” con il presidente Xi Jinping, ha avuto una lunga e accurata preparazione, come è ovvio quando si tratta di protocollo cinese e di un viaggio d’un uomo che ha ormai compiuto 100 anni. Lo racconta oggi il South China Morning Post. L’ex segretario di stato americano si è recato a Pechino per un “viaggio privato”, ma in realtà ha ricevuto onori da capo di stato e ha potuto avere un accesso alla leadership cinese che gli ultimi esponenti dell’amministrazione Biden che si sono affacciati a Pechino – la segretaria al Tesoro Janet Yellen e l’inviato speciale per il clima e a sua volta ex segretario di stato John Kerry – non hanno ottenuto. Segno del grande prestigio personale di cui Kissinger gode in Cina, che gli consente un approccio informale al pensiero dei vertici della seconda potenza economica del mondo.

 

Ricevuto nella guesthouse

 

 Non a caso – secondo quanto hanno riferito i media cinesi – Xi ha ricevuto oggi Kissinger nella guesthouse per gli ospiti di stato Diaoyutai a Pechino, come se fosse appunto un alto funzionario ufficiale di una nazione straniera. “Kissinger ha appena festeggiato il suo centesimo compleanno e lei ha visitato la Cina più di 100 volte. La combinazione di queste due ‘centinaia’ rende la sua visita in Cina di particolare significato”, ha affermato Xi. “I cinesi apprezzano l’amicizia e non dimenticheremo mai il nostro vecchio amico, il suo contributo storico alla promozione dello sviluppo delle relazioni Usa-Cina e al rafforzamento dell’amicizia tra cinesi e americani”, ha continuato il presidente cinese, facendo un riferimento al ruolo avuto da Kissinger nella diplomazia che portò al riconoscimento americano della Repubblica popolare cinese, nella costruzione della storica visita dell’allora presidente Richard Nixon a Pechino, nel 1972, quando fu ricevuto dal fondatore della Cina comunista Mao Zedong.

 

I tre principi

 

“Il mondo sta attualmente subendo grandi cambiamenti nella struttura internazionale. Cina e Stati Uniti sono ancora una volta al bivio e le due parti si trovano a dover fare un’altra scelta. Guardando al futuro, la Cina e gli Stati Uniti possono raggiungere il successo reciproco e la prosperità comune. La chiave è seguire i tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti”, ha detto inoltre il leader cinese, volgendo lo sguardo a temi più internazionali. Su questa base ha proseguito – “la Cina è disposta a discutere con gli Stati Uniti su come i due paesi possono andare d’accordo e promuovere il costante sviluppo delle relazioni sino-americane, il che è vantaggioso per entrambe le parti e anche per il mondo”.

 

L’eterno diplomatico

 

Kissinger – a quanto risulta dal resoconto fornito dal ministero degli Esteri cinese – ha espresso la sua gratitudine al presidente Xi Jinping per aver scelto di incontrarlo nell’edificio 5 della Diaoyutai State Guesthouse, dove incontrò i leader cinesi – Mao e l’allora primo ministro Zhou Enlai – durante la sua storica prima visita in Cina, nel 1971. “La relazione Usa-Cina – ha detto ancora l’anziano ex segretario di Stato – è di vitale importanza per la pace e la prosperità di entrambi i paesi e del mondo. Nella situazione attuale, dovremmo rispettare i principi fissati nel ‘Comunicato di Shanghai’, comprendere l’estrema importanza del principio dell”Unica Cina’ per la Cina e promuovere lo sviluppo delle relazioni Usa-Cina in una direzione positiva. Sono disposto a continuare a compiere sforzi per migliorare la comprensione reciproca tra il popolo degli Stati Uniti e della Cina”.

 

Mistero su Qin Gang

 

Secondo il SCMP, che ha sentito una fonte a conoscenza dei dettagli della visita, il viaggio di Kissinger era stato pianificato almeno due mesi fa. Questo farebbe tacere una serie di speculazioni che vertono sul fatto che il viaggio di Kissinger abbia coinciso – di fatto oscurandolo – con il viaggio di Kerry. In realtà l’andata di Kissinger sarebbe stata pianificata prima dell’annuncio della visita dell’inviato di Joe Biden per la decarbonizzazione.  Kissinger, oltre a Xi, ha incontrato anche il ministro della Difesa cinese Li Shangfu – una personalità sottoposta a sanzioni da parte degli Stati uniti – e il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi. Non ha visto invece il ministro degli Esteri Qin Gang che non fa uscite pubbliche da almeno tre settimane e questo continua ad alimentare speculazioni. Su quanto la visita dell’anziano ex segretario di stato sia apprezzata a Washington non c’è chiarezza. Due giorni fa il Dipartimento di Stato ha precisato che Kissinger non è in Cina in rappresentanza degli Stati uniti e che il segretario di Stato Antony Blinken è stato informato della possibilità di una visita del centenario un mese fa, quando a sua volta è stato in Cina e ha incontra anche Xi.

 

Migliorare rapporti Usa-Cina

 

Ieri Wang ha definito Kissinger un “vecchio amico”, ma ha chiarito che, se Washington punta a contenere l’ascesa cinese si illude. “La Cina mantiene un alto grado di continuità nella sua politica nei confronti degli Stati Uniti e segue fondamentalmente i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti, come proposto dal presidente Xi Jinping”, ha affermato. “Lo sviluppo della Cina – ha proseguito – ha un forte slancio endogeno e un’inevitabile logica storica. È impossibile cercare di trasformare la Cina, ed è ancora più impossibile accerchiare e contenere la Cina”. Kissinger, dal canto suo, ha affermato di essere preoccupato per lo stato dei rapporti Usa-Cina e di essere favorevole agli sforzi per migliorare le relazioni tra i due paesi. “Non importa quanto sia difficile, entrambe le parti dovrebbero trattarsi alla pari e mantenere i contatti. È inaccettabile cercare di isolarsi o separarsi gli uni dagli altri”, ha detto Kissinger, secondo un resoconto fornito dal ministero degli Esteri dell’incontro con Wang.

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