Il M5S chiude l’era Grillo: la base boccia il fondatore con maggioranza schiacciante
Gli iscritti confermano la visione di Conte e respingono il tentativo del comico genovese di mantenere il controllo del Movimento
La seconda consultazione sullo statuto del Movimento 5 Stelle ha confermato il cambiamento epocale voluto da Giuseppe Conte, segnando il definitivo superamento della figura del Garante, ricoperta fino ad oggi da Beppe Grillo. Con l’80,56% dei voti favorevoli, gli iscritti hanno certificato la volontà di andare oltre il modello originario del partito, tracciando una netta linea di discontinuità rispetto al passato.
Quasi il 65% degli aventi diritto, pari a 58.029 votanti, ha partecipato a questa seconda votazione, richiesta dallo stesso Grillo dopo che aveva impugnato l’esito della prima consultazione del 21-24 novembre. La base ha risposto in modo chiaro e compatto, rafforzando la leadership di Conte e confermando il risultato precedente, con un aumento di circa 4.000 partecipanti rispetto al primo turno.
Un risultato storico: la nuova direzione del Movimento
Con il superamento della figura del Garante, il Movimento 5 Stelle cambia volto. L’assetto voluto da Giuseppe Conte centralizza il potere decisionale nella figura del presidente, segnando un distacco dalla visione originaria di Grillo. La base ha inoltre votato per altre modifiche importanti, tra cui il ruolo del presidente stesso e la gestione del simbolo, elementi che rafforzano il nuovo assetto organizzativo e politico.
Giuseppe Conte non nasconde la sua soddisfazione: “Andiamo avanti con grande forza e passione, con l’orgoglio di quanto fatto ma lo sguardo fisso al futuro”, ha dichiarato l’ex premier. “Questo è un momento di svolta che ci permette di affrontare con maggiore determinazione le tante battaglie per cambiare il Paese”, ha aggiunto.
Il tramonto dell’era Grillo: uno scontro insanabile
L’esito del voto segna una rottura ormai irreversibile tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Quest’ultimo, fondatore e simbolo del Movimento, aveva definito la decisione di eliminare il Garante come la “morte del M5S”, lasciando intendere che avrebbe avviato un nuovo progetto politico, alternativo al Movimento.
Tuttavia, Conte ha risposto con fermezza, accusando Grillo di atteggiamenti da “monarca assoluto”, lontano dalla volontà della base e incapace di accettare un percorso condiviso. “Gli iscritti hanno scelto in modo chiaro: vogliono una nuova direzione e non accettano che una sola persona possa decidere cosa si può fare e cosa no”, ha sottolineato il leader.
Secondo Conte, Grillo avrebbe cercato di boicottare il voto, ma l’alta partecipazione ha dimostrato l’impegno degli iscritti nel voler dare forza al nuovo corso. Le critiche al fondatore sono state esplicite: “Grillo ha disconosciuto il percorso scelto dalla comunità del Movimento, agendo da sovrano assoluto e rivendicando un diritto di patronato che gli iscritti hanno deciso di superare”.
Le reazioni e le polemiche politiche
L’esito del voto non ha mancato di suscitare reazioni dentro e fuori dal Movimento. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, ha criticato duramente la consultazione, definendola una “farsa patetica” e sollevando dubbi sulla trasparenza del processo. Secondo Gasparri, il risultato sarebbe stato già deciso in anticipo.
A queste accuse ha risposto Elisa Pirro, senatrice del M5S, con un attacco frontale: “Ricordo al senatore Gasparri che non sa cosa significhi lavorare e che, con i cambi di casacca che ha collezionato, potrebbe fare delle sfilate”, ha dichiarato, difendendo la validità del voto e la scelta degli iscritti.
Un futuro incerto: la questione del simbolo
Nonostante il risultato netto, le tensioni interne al Movimento non si placano. La questione del simbolo, che Grillo considera ancora di sua proprietà, potrebbe aprire un nuovo fronte di conflitto. Nei giorni scorsi, il comico genovese aveva minacciato di avviare una battaglia legale per rivendicarne l’uso esclusivo. Conte, al contrario, considera la questione chiusa: “Il simbolo appartiene agli iscritti del M5S”, ha ribadito.
L’esito di questa disputa sarà cruciale per il futuro del Movimento. Se da un lato Conte sembra aver consolidato il suo controllo sul partito, dall’altro resta da vedere se Grillo deciderà di intraprendere un percorso autonomo, alimentando ulteriormente le divisioni.
Un Movimento che guarda al futuro
Questa votazione rappresenta una pietra miliare nella storia del Movimento 5 Stelle. Dopo anni di leadership duale tra Grillo e i vari volti istituzionali, il partito si prepara a una nuova fase sotto la guida unica di Conte. Il cambiamento è evidente: il Movimento si allontana dal modello originario, caratterizzato dai V-Day e dalla politica dei “vaffa”, per assumere una forma più strutturata e orientata al governo.
Tuttavia, le sfide non mancano. La trasformazione interna dovrà affrontare le inevitabili difficoltà di una base eterogenea e un fondatore ancora influente e carismatico, anche se in aperto contrasto con la nuova leadership.
“Abbiamo davanti a noi un grande lavoro da fare”, ha concluso Conte. “Questo voto ci dà la forza per andare avanti, uniti, e affrontare con coraggio le sfide per il cambiamento del Paese”.
Il Movimento 5 Stelle, in questa nuova configurazione, si prepara a una fase di rinnovamento che potrebbe rappresentare un’opportunità di rilancio, ma che non sarà priva di ostacoli. La sfida, ora, è trasformare questa svolta in un progetto politico credibile e duraturo.