La base militare di Ghedi nel mirino dei 2 arrestati a Brescia

Progettavano attentati “soprattutto nella zona del Bresciano” i due presunti terroristi – un tunisino e un pakistano – arrestati la notte scorsa dalla Polizia a Brescia. Il chiarimento è arrivato da Maurizio Romanelli, il procuratore aggiunto di Milano che ha coordinato le indagini condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale, nel corso della conferenza stampa in Questura. Tra gli altri obiettivi finiti nella lista dei presunti terroristi anche la base militare di Ghedi, nel territorio di Brescia. Tuttavia, ha puntualizzato ancora il magistrato, le indagini hanno scongiurato il rischio di un “passaggio all’azione”. Nel senso che “non si è mai realizzata una situazione di pericolo su questi obiettivi”. Le indagini condotte dagli uomini della Digos e del servizio Polizia Postale hanno permesso di accertare che gli indagati, sostenitori dell’organizzazione terroristica IS, svolgevano attività continuativa di istigazione pubblica in rete.

A finire in manette sono un tunisino di 35 anni e un pakistano di 27, accusati di essere gli autori dei messaggi minacciosi a firma Islamic State sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, a Roma e Milano. L’attività investigativa della Polizia di Stato di Milano, coordinata dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, si legge in una nota, è partita lo scorso aprile. Il cittadino tunisino aveva creato l’account twitter Islamic_State_in_Rome, insieme al complice pakistano e progettava il compimento di azioni terroristiche nel territorio italiano attraverso la medesima piattaforma informatica. Messaggi minacciosi a firma Islamic State sullo sfondo di alcuni luoghi-simbolo italiani, a Roma e Milano. “Siamo nelle vostre strade. Siamo ovunque. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell’ora X”. Questi alcuni dei messaggi, scritti a penna, in italiano, arabo e francese, su dei foglietti tenuti in mano e, sullo sfondo, alcuni luoghi simbolo come il Colosseo, il Duomo o la stazione di Milano. Immortalati anche mezzi della Polizia di Stato e della Polizia locale, fermate della metropolitana, tratti autostradali e bandiere dell’Expo.

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