La bioplastica che nasce dagli scarti di frutta e verdura

7 febbraio 2018

Arriva la bioplastica che nasce dagli scarti di frutta e verdura. Un progetto di economia circolare presentato a Berlino, che permetterà di convertire gli invenduti dei mercati ortofrutticoli in plastica 100% biodegradabile per la realizzazione di packaging ecosostenibile. Il progetto è frutto del lavoro del team di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) guidato da Athanassia Athanassiou, in collaborazione con Società Gestione Mercato di Genova (SGM) e Ascom Confcommercio. Il primo prodotto sperimentale è un imballaggio in bioplastica che va a sostituire il tradizionale “alveolo” nelle cassette di frutta e verdura per preservare l’integrità del prodotto.

Questa tipologia di packaging è stato realizzato interamente a partire dallo scarto dei carciofi invenduti al mercato ortofrutticolo genovese. Il problema dell’inquinamento causato dalla plastica è al centro dell’attenzione di molti governi mondiali. Ogni anno in Europa si producono 25,8 milioni di tonnellate di spazzatura plastica di cui il 31% finisce in discarica. Per gli imballaggi in plastica, il 95% del loro valore – tra 70 e 105 miliardi di euro l’anno – viene perso a causa del loro brevissimo ciclo di vita.

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