La Brexit fa sentire le proprie ricadute anche sulla Premier League inglese. Nella scorsa stagione sono stati 432 i giocatori provenienti dall’Unione Europea che hanno giocato nel campionato inglese. Ed il futuro ora è una incognita. Secondo Keith Harris, l’analista finanziario specializzato nei trasferimenti economici legati alla compravendita dei calciatori, se la Brexit fosse entrata in vigore lo scorso anno, giocatori come Kante del Leicester, Martial del Manchester United, Lukaku dell’Everton e Payet del West Ham, non avrebbero potuto giocare in Premier.
“Questi giocatori – sostiene – possono giocare in Uk senza permesso di lavoro e di questo ne hanno beneficiato tutti i top club. Mi chiedo ora quali siano le regole che si applicheranno”. Gli Europei dovranno ora soggiacere alle stesse regole per l’immigrazione dei cittadini non europei secondo le quali un giocatore delle dieci nazioni principali deve aver giocato almeno il 30 per cento delle partite nei due anni precedenti per poter avere un permesso di lavoro. In ogni caso, secondo Harris, ci sarà un periodo di grande vivacità in fatto di investimenti “perché prima di lasciare l’Unione Europea dovranno trascorrere due anni e questo può aumentare gli scambi”.