La campagna vaccinale segna una svolta. Assicuratosi le dosi anti Covid, avendo messo mano sugli accordi con i gruppi farmaceutici e dando anche una scossa a Bruxelles, Mario Draghi, in queste ore, sta definendo la logistica per la distribuzione e la somministrazione del siero. E così nel fine settimana Palazzo Chigi dovrebbe annunciare il nuovo piano vaccini. Probabilmente, sarà lo stesso premier a darne cenno domani in occasione della sua visita al centro vaccinale di Fiumicino (Roma). Ma, intanto, avere i vaccini non dovrebbe essere più un problema. La Johnson&Johnson – dopo gli annunciati tagli – s’è impegnata per la fornitura di 200 milioni di dosi all’Ue nel 2021, a partire dal secondo trimestre. Di questa partita, all’Italia, nelle prossime tre settimane ne arriveranno circa 6,5 milioni di dosi. Sarà nel secondo trimestre, invece, che si registrerà un’impennata: ci sarà un netto incremento delle dosi disponibili, per un ammontare complessivo di oltre 36,8 milioni di dosi per Pfizer, AstraZeneca e Moderna. Come detto, anche l’Europa s’è svegliata.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, annuncia di aver negoziato l’acquisto di ulteriori 4 milioni di dosi di vaccino con le aziende produttrici, a partire da BioNTech-Pfizer, oltre a quanto già previsto nel programma di consegna relativo al primo trimestre 2021. Per l’Italia, ciò equivale ad una quota aggiuntiva di 532mila dosi che saranno consegnate nelle ultime due settimane di marzo. Tra le nuove priorità riportate nella bozza del nuovo piano, le vaccinazione ai disabili gravi e a chi ha patologie critiche. Soggetti, per dirla con il ministro della Disabilità, Erika Stefani, con patologie “riconosciute ai sensi dell`art. 3 comma 3 della Legge 104”. “Occorre trovare soluzioni per le difficoltà connesse all’uso delle mascherine per le persone sorde e per chi ha necessità di leggere il labiale – aggiunge la Stefani -. Mi sono attivata affinché le mascherine trasparenti, omologate recentemente, siano inserite nei canali di distribuzione gestiti dal commissario straordinario per l’emergenza”. E sì, perché a lavoro senza sosta sul nuovo piano, ovviamente, ci sono il commissario straordinario all’emergenza, Paolo Francesco Figliuolo, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Piano vaccini che dà anche priorità al completamento della vaccinazione degli over 80, delle categorie dei docenti e delle varie forze dell’ordine, a cui va somministrato il vaccino Rmna all’interno dei centri ospedalieri. Poi toccherà alle fasce di età decrescenti. Per la vaccinazione di massa sono previste le somministrazioni del vaccino nelle stesse strutture degli ambienti di lavoro. Saranno le aziende, eventualmente, a poterne fare richiesta. Buone notizie anche sul fronte logistica e produzione. Confindustria ha già avviato una mappatura delle imprese disponibili e idonee per essere configurate come siti vaccinali e moltiplicare così quelli già attivi nel nostro Paese. La stessa Confindustria fa sapere che le le associazioni di tutto il territorio nazionale hanno ricevuto un questionario volto a identificare le imprese. Farmindustria, invece, è pronta a produrre per “l’inizio del prossimo anno”. “E` probabile che serviranno tanti vaccini anche in futuro, non solo contro il Covid – dice Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria -. Con il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, stiamo facendo un grande lavoro per il bene dell`Italia e dell`Europa. Il discorso della produzione dei vaccini con il precedente governo non si è mai affrontato, bene che il tema si affronti ora”.