Candidatura “farsa” di La Vardera. Meloni e Salvini lo sostenevano

Il candidato sindaco, ex ‘Iena’: ho solo documentato la campagna elettorale

La Vardera Salvini-2

Una farsa. Sarebbe stata tutta una montatura la candidatura a sindaco di Palermo di Ismaele La Vardera, candidato alle ultime elezioni comunali del capoluogo siciliano sostenuto da Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. La Vardera, in passato collaboratore del programma “Le Iene”, avrebbe inscenato ad arte tutta la campagna elettorale, con tanto di manifesti, video di propaganda, e composizione delle liste. Il tutto sotto l’occhio attento delle telecamere, alcune anche nascoste, che lo riprendevano costantemente in una sorta di “Truman Show” finalizzato alla realizzazione di un docufilm. Un filmato che raccontasse intrecci e retroscena elettorali della politica palermitana. A dire il vero, fin dall’inizio la “discesa in campo” di La Vardera era apparsa sui generis, con un video in cui si citava la Bibbia, con frasi come “sarò Davide contro i Golia”, e “il mio maestro fosse Gesù”. Col passare del tempo, però, la sua candidatura avrebbe preso più consistenza grazie anche al supporto di Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. A “smascherare” il reale progetto di La Vardera sarebbe stato l’attore Francesco Benigno, candidato al consiglio comunale nella lista de Il Centrodestra. Benigno, recatosi nel comitato elettorale del giovane aspirante sindaco, avrebbe avuto un alterco con i cameramen che seguivano La Vardera.

Una lite culminata con l’ammissione del candidato sindaco sulle sue vere intenzioni, e uno scontro fisico tra i presenti, e la corsa in ospedale per la compagna di Benigno e lo stesso La Vardera. E mentre La Vardera si chiude dietro un assoluto silenzio, “suggerito dai suoi legali”, naturalmente la vicenda ha sollevato un vespaio di polemiche in città. E non solo. Al coro di condanna da parte dei cittadini palermitani, sentitisi presi in giro dal giovane candidato, si sono unite le voci dei due leader nazionali dei partiti che lo sostenevano: Matteo Salvini e Giorgia Meloni. A questo si aggiunge il fatto che il movimento Centrodestra avrebbe già dato mandato ai propri legali per valutare possibili azioni legali. Il punto è capire in che modo l’ex candidato sindaco possa essere passibile di condotte penalmente rilevanti. Al di là del “tradimento morale”, infatti, la sua candidatura a sindaco è stata accettata perché ha rispecchiato tutte norme previste dalla legge per essere valida. Intanto, Giampiero Cannella, coordinatore regionale siciliano di Fratelli d’Italia e Raoul Russo, portavoce provinciale del partito hanno stigmatizzato la vicenda osservando: “Se le notizie che danno la candidatura di Ismaele La Vardera come un pretesto per realizzare un docufilm sulla campagna elettorale sono confermate, ci troviamo di fronte ad un episodio di inaudita gravità con risvolti politici e giudiziari inediti”.